(dal nome della contea di
Devon, in Gran
Bretagna). Terzo periodo dell'Era paleozoica, tra Siluriano e Carboniano,
compreso fra 395 e 345 milioni di anni fa. Fu così chiamato nel 1839 da
Murchison e da Sedgwich, per indicare un complesso di terreni costituiti da
calcari e scisti di ambiente marino (arenarie, marne, calcari di scogliera) e
con abbondante presenza di rocce effusive e intrusive. Esso è
particolarmente sviluppato nel territorio scozzese, ricco di depositi di
arenarie rosse antiche, estese soprattutto verso Ovest. Diviso in diversi piani
(superiore, medio e inferiore) e sottopiani, il
D. si distingue
chiaramente dal sottostante Siluriano solo nell'area corrispondente al
cosiddetto Continente delle Arenarie Rosse Antiche, dove si conservano evidenti
tracce del movimento orogenetico caledoniano, mentre in altre regioni (Ardenne,
Lowlands della Scozia, zona di Oslo, Estonia, ecc.) il passaggio da Siluriano a
D. è inframmezzato da una formazione caratteristica con alternanza
di strati detta Downtoniano. In Italia il
D. è presente nelle Alpi
Carniche e in Sardegna, dove però è rappresentato solo il
D. superiore. Il passaggio da Siluriano a
D. fu caratterizzato da
una modificazione conseguente all'orogenesi caledoniana, che conferì alle
terre emerse della zona periartica caratteri più decisamente
continentali: si verificò infatti l'emersione delle terre in
corrispondenza dell'America del Nord e dell'Europa settentrionale, centrale e
mediterranea e dell'Asia settentrionale e centrale. Il continente nord-atlantico
si estese dall'America artica all'Europa e all'Asia; quello equatoriale si
estese formando vaste regioni dell'Africa. Nell'Europa settentrionale l'unione
di catene montuose con lo Scudo Baltico diede origine al Continente della
Arenarie Rosse; nell'emisfero boreale emerse inoltre il Continente di Angara,
mentre in quello australe si originò il Continente di Gondwana. In
correlazione con tali movimenti orogenetici fu l'estensione dei fenomeni
vulcanici, caratteristici del periodo
D. La conformazione delle terre e
dei mari si mutò nel corso del periodo per fenomeni di trasgressione,
dovuti all'estendersi del mare su vaste aree dapprima emerse e poi ridotte in
confini più limitati. Per quanto riguarda il clima del
D. non si
è in possesso di dati sicuri; sembra comunque che non fosse
differenziato, a parte variazioni locali dovute soprattutto alla presenza di
catene montuose. Dal punto di vista paleontologico il dato più
interessante è la scomparsa delle graptoliti, caratteristiche del periodo
precedente; si svilupparono invece i pesci, nelle forme di ostracodermi,
placodermi, crossopterigi (dai quali successivamente ebbero origine i primi
anfibi), attinopterigi, dipnoi. La flora conobbe un grande sviluppo con la
comparsa di psilofitali, licopodiali, felci, equisetali.