Pseudonimo di
Jacques Boularan. Drammaturgo e
scrittore francese. Dopo una raccolta di versi (
Le livre sans amour,
1919), si dedicò al teatro riportando un successo costante, grazie al suo
spiccato intuito psicologico e alla sua vivace fantasia. Fra le numerose
commedie (circa una quarantina) si ricordano per la particolare abilità
tecnica e l'eleganza del linguaggio:
Una debole donna (1920),
Nel suo
candore ingenuo (1926),
La via delle Indie (1932),
Tovarich
(1933),
Dimora casta e pura (1953). Scrisse anche diversi romanzi, fra i
quali:
Sciabola di legno (1929),
Romancero (1958),
I
viaggiatori (1964) (Parigi 1890-1972).