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Dessì, Giuseppe.

Scrittore italiano. Laureatosi a Pisa, si formò nell'ambiente fiorentino delle riviste "Solaria" e "Letteratura", sulle pagine delle quali pubblicò i primi racconti, poi inclusi nel volume La sposa in città (1939). In essi, così come nel romanzo San Silvano (1939), D. rievocò realtà perdute, memorie d'infanzia cui faceva da sfondo il paesaggio della sua terra d'origine, la Sardegna. Con Michele Boschino (1942) l'autore introdusse nella narrazione un più forte senso della realtà. La tendenza ad abbandonarsi al ricordo e alla fantasia risultò, dopo alcune opere non pienamente riuscite (Racconti vecchi e nuovi, 1945; Storia del principe Lui, 1949), inconciliabile con il desiderio di un maggior realismo: I passeri (1955) e Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo (1959) sono gli scritti in cui questo contrasto risulta più evidente. Con I racconti drammatici (1960) e Il disertore (1961) si delineò quella che fu per D. la via di uscita: la descrizione quasi mitica (e non naturalistica) di una realtà primitiva, chiusa, immobile, sulla quale gli eventi esterni incidono con violenza. Tornato al romanzo con Paese d'ombre (1972), lo scrittore riuscì a trovare anche in quest'ambito più vasto un equilibrio tra narrazione storica e narrazione evocativa. L'ultima opera di D., il romanzo La scelta, fu interrotta dalla sua morte e pubblicata postuma nel 1978 (Cagliari 1909 - Roma 1977).