Spostamento di un corpo galleggiante dovuto
all'azione di una corrente marina. ║ Fig. -
Andare alla d.:
abbandonarsi alla sorte senza reagire, non opporre resistenza. ● Tecn. -
Variazione nel tempo del valore delle grandezze proprie di un fenomeno o
caratteristiche di un apparecchio. La
d. può essere causata da
fattori diversi. ● Mar. - Spostamento laterale della rotta di una nave per
effetto di una corrente marina; nel caso che tale spostamento sia provocato dal
vento si preferisce il termine
scarroccio. ║ Appendice che sporge
sotto lo scafo di piccole imbarcazione a vela, per diminuire lo scarroccio. Si
hanno
d. fisse e mobili. ║ Particolari tipi di imbarcazioni a vela.
║
Pesca alla d.: tipo di pesca effettuata mediante l'abbandono alla
d. di ami innescati. Può essere effettuata sia nel mare che nei
corsi d'acqua dolce, usando in questo caso una sola lenza lasciata scorrere
nella corrente. ● Mecc. - Negli autoveicoli, effetto per il quale la ruota
soggetta ad una forza laterale, diretta secondo l'asse di rotazione, si sposta
sul terreno, secondo una retta inclinata rispetto al piano di rotolamento della
ruota stessa. ● Aer. - Sinonimo di
dérapage
(V.). ║ Parte fissa dell'impennaggio
verticale, dietro la quale si articola il timone di direzione. ● Geol. -
Spostamento in direzione orizzontale delle zolle e dei blocchi rigidi che
costituiscono la crosta terrestre. L'entità dello spostamento può
variare da 1 a 10 cm all'anno. Si tratta del fenomeno che ha permesso di
elaborare la moderna teoria della tettonica a zolle, i cui principi fondamentali
aveva già intuito Wegener all'inizio del XX sec. ● Geogr. fis. -
D. dei continenti: teoria enunciata da A. Wegener nel 1915, secondo la
quale i continenti, a causa di lenti ma continui spostamenti orizzontali,
assumono nel corso delle ere geologiche conformazioni e posizioni molto diverse.
Lo spostamento sarebbe reso possibile dallo strato di sima pastoso che si trova
al di sotto delle masse continentali e sul quale esse galleggiano. Partendo
dalle omologie che si evidenziano nella compenetrazione tra il profilo della
costa occidentale africana e quello della costa orientale dell'America
Meridionale, Wegener ritenne che originariamente i continenti costituissero un
unico continente, la Pangea, il quale si sarebbe poi smembrato in più
parti, allontanatesi alla
d. Verso la fine dell'Era paleozoica si
sarebbero prodotte delle grandi linee di rottura all'interno della Pangea, che
si sarebbero in seguito allargate dando origine all'Oceano Atlantico, al Mar
Rosso, all'Oceano Indiano, ecc., determinando per conseguenza il distanziamento
reciproco dei continenti attuali. Le masse continentali sarebbero spinte alla
d. dalla forza centrifuga che tende ad allontanare le masse terrestri
verso l'Equatore e dal moto di precessione dell'asse terrestre. L'Antartide e
l'Australia si sarebbero spostate verso Sud (solo alcune masse verso
l'Equatore); nel corso del Cretaceo l'America Meridionale avrebbe iniziato ad
allontanarsi dall'Africa, mentre a causa della forza frenante esercitata dai
magmi viscosi alcuni residui siliaci avrebbero poi costituito le ghirlande
insulari dell'Asia orientale. Nello stesso periodo l'India si sarebbe distaccata
dal Madagascar. La parte centrale della grande massa continentale si sarebbe
suddivisa in più blocchi nel Terziario, mentre, solo nel Quaternario,
Europa e America del Nord avrebbero iniziato a separarsi. In relazione ai due
tipi fondamentali di movimento previsti, verso Ovest e in direzione meridiana,
si sarebbero generati secondo Wegener due tipi fondamentali di catene montuose:
quelle costiere e quelle geo-sinclinatiche. Le prime (Montagne Rocciose, Ande,
ecc.) si sarebbero formate in conseguenza della resistenza opposta dal magma
simatico viscoso al movimento delle masse continentali. La compressione e il
ripiegamento determinatisi sul bordo dei continenti avrebbero dato origine alle
catene montuose le cui basi, per l'equilibrio isostatico delle zone circostanti,
si prolungherebbero in profondità proporzionalmente al rilievo
soprastante. Le catene geo-sinclinatiche (catena himalayana, Alpi, catena
dell'Atlante, ecc.) deriverebbero invece da un fenomeno di compressione. A
sostegno della sua teoria Wegener addusse numerosi argomenti, di carattere
paleontologico, biologico (presenza nei continenti americano e africano della
stessa flora di clima freddo durante il Paleozoico), geografico, geologico
(corrispondenza di strutture geologiche, di facies, di serie stratigrafiche),
climatico. Secondo Wegener, inoltre, anche la migrazione dei poli, verificatasi
nel corso delle diverse ere geologiche, avrebbe dimostrato la validità
della sua teoria. Tale spostamento sarebbe stato causato anch'esso dalle forze
centrifughe responsabili della
d. dei continenti. Altri elementi,
tuttavia, sembrarono mettere in dubbio la validità scientifica
dell'ipotesi proposta da Wegener. Fra questi, l'inadeguatezza delle forze
indicate come responsabili della
d., la presenza di catene montuose
corrugate anche nel Precambriano e nel Paleozoico, la mancanza in alcune regioni
della crosta terrestre (per esempio Africa e Australia) di catene montuose lungo
il margine svolto nel senso della
d. A partire dalla metà del
Novecento, ricerche indipendenti sul magnetismo terrestre e sui fondi oceanici
hanno però offerto nuovi elementi a favore della teoria (o almeno dei
suoi concetti fondamentali) di Wegener, pur modificandone alcune ipotesi e
affermazioni (la recente teoria della tettonica a zolle, per esempio, considera
i fondi oceanici non più antiteticamente contrapposti ai continenti, ma
partecipi dello stesso movimento). ║
D. dei ghiacci: spostamento
degli iceberg e del pack, dovuto alla rotazione terrestre, al vento, alle
correnti marine. ║
Correnti di d.: correnti marine causate dal
vento. Sono generalmente superficiali e piuttosto lente.