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Demòtico.

(dal greco demotikós: popolare, volgare). Della forma popolare di una lingua, in contrapposizione alla forma dotta. ● Ling. - Scrittura dell'Egitto antico, attestata fra il VII sec. a.C. e il V d.C. Composta da circa 600 segni, rappresenta una semplificazione della scrittura ieratica, a sua volta evoluzione della geroglifica. La sua novità consiste nella riduzione dei segni a tracciati di punti e linee, sempre più lontani dal disegno, e dalla disposizione di essi solo in righe orizzontali, da destra verso sinistra. Con questi caratteri si trascrissero sia testi in antica lingua classica, sia testi in neo egizio, di origine camitica, lingua attestata già a partire dalla XXV dinastia "etiopica". Sostituiti dalla lingua e dall'alfabeto copto, la scrittura d. lasciò però in eredità sette segni che non avevano il corrispondente fonetico nell'alfabeto greco. La scrittura d. fu decifrata solo dopo il ritrovamento della stele di Rosetta, grazie alla sua iscrizione trilingue: greco, demotico e geroglifico.