Nome, usato dagli scrittori a partire dal XV sec.,
per indicare la divinità primordiale della mitologia antica. Citato da
Boccaccio nella sua
Genealogia deorum gentilium quale capostipite di
tutti gli dei pagani, deve il suo nome, probabilmente, alla lezione errata
demogorgon sostituita in un commento a Stazio a
deum demiurgum:
dio demiurgo. Nei poemi di Boiardo e Ariosto
D. compare come il capo di
tutte le forze occulte o come simbolo di eternità.