Uomo politico macedone. Espulso dal Collegio
militare bulgaro di Sofia per propaganda socialista, si dedicò
interamente alla causa macedone distinguendo però la propria posizione da
quella della maggior parte dei nazionalisti macedoni. Contro i fautori
dell'annessione della Macedonia alla Bulgaria, si schierò, insieme con D.
Gruev, in favore di una Macedonia indipendente, aperta a tutte le popolazioni
miste. L'organizzazione rivoluzionaria della Macedonia, capeggiata da
D.
e da Gruev, si trovò così a dover combattere su più fronti:
contro il dominio turco, contro il partito favorevole all'annessione alla
Bulgaria e contro gli annessionisti greci e serbi. L'organizzazione clandestina
fu avversata dai Turchi, che nel corso del 1897 riuscirono imprigionare o
uccidere numerosi militanti. Il movimento riuscì tuttavia a sopravvivere
e a ristabilire il controllo su vaste zone dopo il ritiro delle truppe turche.
In seguito all'arresto di Gruev nel 1901,
D. proseguì
l'attività rivoluzionaria sino all'anno della morte, mentre
l'organizzazione sopravvisse ed ebbe parte attiva in tutti i moti successivi che
scoppiarono in Macedonia (1872-1903).