Architetto francese. Durante un viaggio in Italia
compiuto nel 1533 dopo aver terminato gli studi nella città natale, ebbe
modo di conoscere a Roma l'architettura rinascimentale italiana (Brunelleschi e
Alberti in particolare) e i monumenti antichi, ai quali in particolare si
appassionò. Al ritorno in Francia gli fu commissionata la sua prima
opera, il palazzo di A. Bullioud, che eseguì su imitazione degli amati
moduli classici. Protetto dal cardinale Du Bellay, fu incaricato da Francesco I
della costruzione del castello di Saint-Maurs-les-Fossés (1541). Nominato
architetto di corte (1547) e soprintendente ai monumenti reali, ammirato e
protetto da Francesco I e poi da Enrico II,
D. lavorò a molti
edifici, numerosi dei quali sono andati distrutti: il castello di Anet, iniziato
nel 1544, su commissione di Diana di Poitiers; la tomba di Francesco I nella
basilica di Saint-Denis, ispirata agli archi trionfali antichi; i castelli di
Madrid (1550), Villers-Cotterêts (1556), Saint-Germain-en-Laye (1557),
Vincennes (1558), ecc. Le costruzioni di
D. si ispiravano fedelmente ai
canoni dell'antichità classica, riproposti con nitidezza e
lucidità di stile e con una tecnica perfetta, ma già aperti ad una
nuova vivacità ed esuberanza che sembrano preludere al Barocco. Seguito
da numerosi allievi riunitisi attorno a lui,
D. è considerato
dagli studiosi l'iniziatore dell'architettura classica francese. Pubblicò
anche due importanti trattati sull'architettura:
Nuove invenzioni per
costruire bene con poca spesa (1561);
Primo tomo dell'architettura
(1567) (Lione 1510-1515 circa - Parigi 1570).