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De l'Allemagne). Studio critico di Madame de
Staël, stampato nel 1810 in Francia ma, proibito dal ministro Savary per
volere di Napoleone, ristampato nel 1813 a Londra e nel 1815 a Parigi. È
una raccolta di considerazioni e di critiche sulle Nazioni francese e tedesca,
compilata dopo diversi viaggi in Germania fra il 1803 e il 1808: ad una Francia
costretta negli angusti limiti del classicismo la scrittrice opponeva il modello
germanico, ricco di sensibilità e di entusiasmo, aperto alle nuove
suggestioni del movimento romantico, che veniva definito per la prima volta in
queste pagine, in relazione alla scuola tedesca. La de Staël teorizzava
anche una differenza tra letterature nordiche, definite romantiche, e
meridionali. L'opera si divide in quattro parti: nella prima sono descritti i
costumi dei Tedeschi; nella seconda vengono presentati grandi artisti germanici
con i quali l'autrice ebbe contatti diretti (Wieland, Klopstock, Lessing,
Goethe, Schiller, Schlegel, Herder); la terza parte è dedicata alla
filosofia di Kant, Fichte e Schelling; l'ultima, infine, è dedicata alla
religione.