Poeta, cardinale e patriarca d'Aquileia. Di famiglia
nobile fu, prima della scelta sacerdotale, senatore della Repubblica veneziana e
comandante della fanteria nella guerra di Candia. Coltivò studi
scientifici e letterari nell'ambito della cultura classicistico-barocca,
nutrendo particolare ammirazione per l'opera di Testi. Scrisse soprattutto
versi, ma il suo nome è legato da una parte ai trattati d'argomento
morale, scientifico e filosofico (
Della creazione, Dell'anima, Degli
atomi), dall'altra alle quattro tragedie (
Medoro, Lucrezia, Cleopatra,
Creso). La sua poetica rispetto al genere tragico prevedeva la scelta di un
argomento storico, o che dalla storia traesse alimento, fine morale e contenuto
filosofico. Dal punto di vista formale
D. era fautore del verso sciolto,
ma il suo stile fu pienamente barocco, solenne e oratorio (Venezia 1617 - Udine
1699).