Regione storica della Francia sud-orientale,
compresa tra il Colle del Monginevro ad Est e il corso del fiume Rodano (nel
tratto tra Lione e Avignone) ad Ovest, e delimitata a Nord dallo stesso Rodano e
dall'Isère, e a Sud dal corso della Durance. La regione comprende due
settori con caratteristiche morfologiche ben distinte: Basso-
D. e
Alto-
D. Il Basso-
D., che occupa la porzione nord-occidentale del
D., è un'area prevalentemente pianeggiante, con rilievi collinari
molto dolci. L'Alto-
D., di estensione assai maggiore, ha un'orografia
molto più articolata e comprende le Prealpi e le Alpi del
D.,
separate dal fiume Drac. Il settore prealpino è inciso da numerosi solchi
vallivi, spesso stretti e dirupati, che segnano i confini dei diversi
sottogruppi montuosi: Chartreuse, Vercors, Diois, Dévoluy, Bochaine e
Baronnies. Numerose sono le vette che si spingono oltre i 2.000 m (Grande
Tête de l'Obiou, 2.790 m; Pic de Bure, 2.709 m), nel Dévoluy. Il
settore alpino ha un aspetto particolarmente aspro e severo; i principali
sottogruppi sono la Châine de Belledonne, le Grandes Rousses, Les
Aiguilles d'Arves e il massiccio del Pelvoux, il più importante, dove si
concentrano le vette più alte e i ghiacciai più estesi. Le Alpi
del
D. contano numerose vette di altitudine superiore ai 3.000 m.
Appartengono ai gruppi montuosi settentrionali il Pic de l'Etendard (3.468 m),
punto culminante del massiccio delle Grandes Rousses, e Les Aiguilles d'Arves
(3.510 m), nell'omonimo sottogruppo; nel gruppo del Pelvoux occupano una
posizione di rilievo La Meije (3.982 m), la Barre des Écrins (4.102 m -
è la vetta più alta del
D.), il Mont Pelvoux (3.946 m) e la
Ailefroide (3.953 m). Situata all'estremo limite sud-occidentale della catena
alpina, la regione del
D. gode di un clima che risente degli influssi
oceanici quanto di quelli mediterranei; l'influenza atlantica prevale nel
settore settentrionale, favorendo lo sviluppo della vegetazione (faggi, abeti e
larici), mentre il settore meridionale, in presenza di un clima alpino con forti
influssi mediterranei è caratterizzato da maggiore insolazione e una
marcata siccità estiva. ● Econ. - I settori industriali più
sviluppati sono quello elettronico, elettrico, meccanico e tessile. Lo
sfruttamento intensivo dei numerosi bacini artificiali della regione consente
una significativa produzione di energia elettrica. Sviluppato è
l'allevamento dei bovini, soprattutto nelle regioni settentrionali, e del
montone in quelle meridionali. Un ruolo centrale è affidato al turismo
(Alpe d'Huez, Les Deux Alpes, Chamrousse e Serre Chevalier, La Grave, Valloire,
La Bérarde, Vallouise ed Ailefroide). ● St. - Abitato fin
dall'età neolitica, il territorio del
D. fu colonizzato dai Galli
allobrogi fra i secc. VII e V a.C., poi romanizzato e annesso alla provincia
della Gallia Narbonese, guadagnando una certa importanza commerciale. Occupato
dai Burgundi (V sec. d.C.) e dai Franchi (VI sec.), declinò con lo Stato
carolingio finché fu unito alle terre dell'impero nell'XI sec. In quegli
stessi anni la zona, in precedenza frammentata in diversi poteri locali,
raggiunse unità e una certa autonomia politica grazie ai conti di Albon.
La regione mutuò il suo nome dallo stemma araldico della dinastia che
era, appunto, un delfino: in seguito soprannome e poi vero e proprio titolo.
Esauritasi la casata degli Albon, il
D. passò nel XIII sec. ai La
Tour-du-Pin. L'ultimo membro di questa famiglia lo cedette nel 1349 al re di
Francia Filippo VI, che lo acquisì per il nipote futuro Carlo V, con
l'impegno di tenere il titolo separato dal resto del Regno, come appannaggio del
primogenito che da quel momento assunse stabilmente il titolo di
delfino.
La regione ebbe per questi motivi particolari privilegi e autonomie
(amministrativa, giudiziaria e fiscale), fu sottoposta a un suo governatore ed
ebbe un Parlamento e una "corte dei conti" suoi. Nel 1790 il
D.,
economicamente fiorente e sviluppato, fu diviso nei tre dipartimenti che ancora
lo compongono.