Poeta lirico e drammaturgo francese. Si
segnalò nel 1918 con la raccolta
Les messéniennes, 12 odi
di impostazione classica ma di argomento romantico, tratto dalla politica
contemporanea o dalla storia patria. La novità dei contenuti
sembrò preludere a una nuova poetica, nonostante il tono estremamente
convenzionale e artificioso, come pure accadde per la produzione drammatica di
D. Le sue tragedie
I vespri siciliani (1819),
Marino
Faliero (1829) e le sue commedie
La scuola dei vecchi (1823),
Luigi XI (1832),
I figli di Edoardo (1833) seppero tenere testa al
teatro di Hugo o di Dumas, paradossalmente in virtù di quella che a noi
oggi appare come la loro maggior debolezza. Lo stile di
D. infatti,
né decisamente classico né coraggiosamente romantico, parve forse
al pubblico d'allora, già scosso dalla rottura del monopolio del teatro
di argomento greco romano fino allora imperante, apprezzabile ragionevolezza in
contrasto coi furori romantici alla Hugo (Le Havre 1793 - Lione
1843).