Poeta italiano. Fiorentino, fu un guelfo di parte
bianca, esiliato dalla città nel 1313 a causa dei suoi rapporti con
Enrico VII. La sua presenza è attestata ad Avignone dal 1316, dove svolse
incarichi presso la corte papale. Qui conobbe Petrarca, di cui diventò
amico, confidente e compagno di studi, e che lo ricorderà nel sonetto
Sennuccio mio (CCLXXXVII). Per intercessione papale
D. poté
rientrare in patria nel 1326, dove rimase stabilmente, coltivando la sua
attività di lettore e commentatore di classici (in cui coinvolse anche il
giovane Boccaccio) e quella di poeta, quale epigono dello Stilnovo. Della sua
opera ci restano 14 componimenti fra sonetti, ballate e canzoni; i più
celebri
Da poi ch'i' ho perduta ogni speranza - canzone in morte di
Enrico VII - e
Amor, tu sai ch'i' son col capo cano - canzone sull'amore
in vecchiaia (Firenze 1275 circa - Francia 1349).