(dall'inglese
deflation). Econ. - Riduzione
della massa dei mezzi di pagamento in circolazione in un Paese, con conseguente
diminuzione del livello generale dei prezzi, rivalutazione della moneta e
aumento del suo potere di acquisto. Si tratta del fenomeno inverso a quello
dell'inflazione. Se provocato dalle autorità monetarie di uno Stato, il
procedimento prevede una o più operazioni economiche, miranti a provocare
un riafflusso, alla banca di emissione o allo Stato stesso, di una parte dei
biglietti in circolazione, che potrà poi essere eliminata; tipiche
operazioni di
d. sono la contrazione del credito (
d. creditizia),
l'imposizione di maggiori tributi (
d. tributaria), l'emissione di un
prestito interno. La
d. può dipendere anche da elementi interni
del mercato e verificarsi indipendentemente dalla volontà delle
autorità monetarie. In questo caso, la cause più frequente
è l'eccesso di immobilizzazioni, cioè lo squilibrio tra la quota
fissa e quella circolante del capitale investito.