Locuzione latina: difensore della città.
Magistrato urbano istituito per la prima volta nel 364 in Illiria da una
Costituzione emanata dagli imperatori Valentiniano e Valente; la carica venne
generalizzata in Oriente e in tutto l'Impero a partire dal 385. Chiamato anche
defensor plebis, o
patronus plebis, il
d.c. era incaricato
di difendere i plebei dai soprusi dei
potentiores, i cittadini più
ricchi e potenti. Questi ultimi, infatti, abusavano spesso della loro posizione
privilegiata sia per influire sulle decisioni della giustizia, sia nella
riscossione di imposte a carico degli strati meno abbienti della popolazione.
Nominati inizialmente dal prefetto del pretorio, i
d.c. vennero in
seguito eletti dal popolo, cosa che rese più facile l'accesso alla carica
dei vescovi, più idonei a tutelare gli interessi della plebe. Con il
tempo i
d.c. acquisirono nuove funzioni come la repressione del
brigantaggio, la denunzia di pagani e di eretici, il compito di portare di
fronte all'imperatore coloro che fossero stati colti in flagranza di reato.
Nell'Impero d'Occidente questa figura di magistrato venne abolita intorno al
V-VI sec. per l'intervento dei Longobardi; nell'Impero d'Oriente fu mantenuta,
invece, fino alla fine del IX sec.