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Deduzione.

(dal latino deductio: conseguenza). Filos. - Processo logico per cui, a partire da una o più proposizioni assunte come premesse, è possibile pervenire a una proposizione che ne costituisce la naturale conseguenza. Tipico esempio di d. è il sillogismo aristotelico. La d. si contrappone all'induzione, quel processo per cui il pensiero, mediante l'osservazione di casi particolari, riesce a formulare principi generali o leggi. ║ D. immediata: in questo tipo di d. si passa dalla premessa alla conclusione senza termini intermedi. ║ D. costruttiva o mediata: in questo tipo di d., utilizzata soprattutto in matematica, la conclusione finale aggiunge sempre qualche elemento non presente nelle premesse. ║ D. trascendentale: nella filosofia kantiana, processo mediante il quale il pensiero tende a giustificare le categorie a priori, come se avessero valore oggettivo o scientifico. ● Dir. - Nel diritto tributario, gli oneri che il contribuente può detrarre dal reddito complessivo ai fini di stabilire l'imposta sul reddito delle persone fisiche. Sono tali le spese sanitarie, le spese funerarie, le spese di assistenza in caso di inabilità, i ratei o mutui, i premi di assicurazione sulla vita e simili. ● Mat. - Procedimento che consente di dimostrare delle proposizioni partendo da assiomi.