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Decasìllabo.

(dal greco dekasyllabos, der. di déca: dieci e syllabé: sillaba). Metr. - Verso della metrica italiana formato da dieci sillabe, accentato sulla terza, sulla sesta e sulla nona sillaba. In origine si distinguevano due tipi di d.: il d. a maiori, con accenti sulla sesta e nona sillaba e il d. a minori, con accenti sulla terza e nona sillaba. In seguito queste due forme si fusero creando l'attuale forma mista. Si tratta di un verso concitato, squillante che venne spesso impiegato nella poesia risorgimentale (lo si trova, ad esempio, nel coro del II atto del Conte di Carmagnola e nell'ode Marzo 1821 di Manzoni). ║ D. alcaico: d. con accenti fissi sulla terza, settima e nona sillaba. Corrisponde a un endecasillabo acefalo, con accenti sulla quarta, ottava e decima sillaba. Il d. alcaico fu ideato da G. Chiabrera nel tentativo di copiare alcuni metri latini e in particolare l'ultima parte della strofa alcaica. Venne impiegato anche nelle Odi alcaiche di Carducci e in alcune liriche di Pascoli.