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Debussy, Claude.

Compositore francese. Entrato al Conservatorio di Parigi nel 1873, vi frequentò i corsi di pianoforte, solfeggio, armonia, organo e composizione, sotto la guida dei maestri Marmontel, Lavignac, Durand, Franck e Guiraud. Conosciuta la nobildonna russa Nadejda von Meck, la mecenate di Ciaikovski, la seguì nei suoi viaggi in Svizzera e in Italia. Vincitore nel 1884 del Prix de Rome con la cantata L'enfant prodigue, soggiornò per tre anni presso l'Istituto francese di Villa Medici a Roma. Rientrato a Parigi, trovò l'ambiente artistico della capitale francese fortemente influenzato dalle dottrine musicali wagneriane; per questo motivo D. compì due viaggi, nel 1888 e nel 1889, a Bayreuth. A causa del suo stile innovativo il giovane musicista non riuscì inizialmente a trovare apprezzamenti presso i critici dell'epoca. Per questo motivo fu costretto, per vivere, a realizzare arrangiamenti di musiche popolari e a impartire lezioni di pianoforte. Solo nel 1894 D. ottenne i primi importanti riconoscimenti con la composizione orchestrale Prélude à l'après-midi d'un faune, ispirata al poema di S. Mallarmé; analogo successo riscosse nel 1900 l'esecuzione dei tre Nocturnes per orchestra. Il vero trionfo, tuttavia, arrivò soltanto nel 1902, dopo la rappresentazione all'Opéra Comique di Pelléas et Mélisande, su un libretto di M. Maeterlinck. L'esperienza teatrale di D. continuò, in seguito, con la composizione di musiche di scena per il mistero di Gabriele D'Annunzio Le martyre de Saint Sébastien, rappresentato da Ida Rubinstein nel 1911, e con il balletto Jeux, rappresentato l'anno successivo dalla Compagnia dei balletti russi di Djagilev. Divenuto uno dei più importanti musicisti di Francia, il compositore conquistò sempre nuovi seguaci, al punto che si creò una vera e propria corrente artistica, il debussysmo. Liberatosi dalla tirannia del wagnerismo e avvicinatosi inizialmente alla languida sensibilità di Massenet, D. si interessò entusiasticamente ai nuovi metodi elaborati dai musicisti russi, subendo inoltre l'influenza dei pittori impressionisti e dei poeti simbolisti. Amico di Louys e di Mallarmé, appassionato ammiratore di Manet, Degas e Renoir, si propose di evidenziare nelle sue composizioni le nuove acquisizioni artistiche. Nemico di ogni dogma accademico e dei valori formali tradizionali operò un'autentica rivoluzione musicale. Già nei primi anni della carriera dichiarò: "Dimenticai ogni sommaria e più normale regola di educazione". La sua musica, per sottolineare il legame con la pittura che si andava affermando in quel periodo, venne definita "Impressionismo musicale". Questa espressione risulta particolarmente efficace, soprattutto con riferimento alla prima parte della sua produzione, quella che trova la sua massima espressione in Pelléas et Mélisande, comprendendo tra l'altro i Cinq poèmes de Baudelaire (1887-89), le Fêtes galantes (1891), le Proses lyriques (1893), le Chanson de Bilitis (1897-88) e il Quartetto d'archi (1893). Più tardi il Debussysmo incominciò a diventare un nuovo dogma, costringendo i suoi seguaci entro canoni stabiliti. A quel punto nella musica di D. si registrò un'ulteriore e importante svolta; le composizioni dell'artista, infatti, sembrarono avvicinarsi progressivamente alla tradizione musicale francese, soprattutto quella clavicembalistica. Tracce di questa evoluzione sono evidenti in lavori pianistici e vocali quali Trois chansons de France (1904) e Trois ballades de François Villon (1910), nonché nei tre schizzi sinfonici di La mer (1905), nelle Images, troisième série per orchestra (1906-12) e nelle tre Sonates composte negli ultimi anni di vita, rispettivamente per violoncello e pianoforte (1915), per flauto, arpa e viola (1915), per pianoforte e violino (1916). D. scrisse per il pianoforte, il suo strumento preferito, alcune delle sue migliori composizioni. Tra queste ricordiamo: Arabesques (1888), Suite bergamasque (1890), Estampes (1903), Images (1905-07), Children's corner (1908), una suite composta per la figlia Claude-Emma, e soprattutto i celebri 24 Préludes (1910) (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918).