Economista e uomo politico italiano. Laureatosi in
Giurisprudenza a Padova e in Economia e Diritto all'Istituto Superiore di
Commercio di Venezia, appartenne al gruppo di giovani che a Vicenza faceva capo
a Fogazzaro. Docente di Economia politica a Venezia, divenne noto tra il 1907 e
il 1921 per una serie di studi di carattere economico. Deputato fascista dal
1921, fu ministro delle Finanze dal 1922 al 1925 e dal 1923 anche ministro del
Tesoro; nel corso del suo mandato favorì una politica moderatamente
liberista, riportò in pareggio il bilancio dello Stato, riordinò
il sistema tributario e l'amministrazione. Fu quindi docente di Politica
economica e finanziaria a Roma e preside della facoltà di Scienze
politiche. Fu collaboratore dei giornali "Corriere della Sera" e della "Stampa",
per cui scrisse articoli di carattere finanziario, e direttore della "Rivista
Italiana di Scienze Economiche". Ricoprì numerose cariche: fu membro
dell'Accademia dei Lincei e di varie accademie straniere, presidente
dell'Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione, della
Commissione per la Riforma dell'Amministrazione dello Stato e dell'Istituto
Poligrafico dello Stato. Nel 1937 Chiang Kai-shek lo chiamò quale
consulente economico della Cina. Nel 1943 venne condannato a morte in contumacia
per aver aderito all'ordine del giorno Grandi, quindi processato con l'accusa di
collaborazionismo e assolto nel 1947. Tra le sue opere sono da ricordare:
Decadenza demografica e decadenza economica (1920),
La dinamica
patrimoniale nell'odierna economia capitalistica (1961),
Una riforma al
rogo (1963),
Luigi Luzzatti nella splendida luce del tramonto (1965)
(Verona 1879 - Roma 1969).