Stats Tweet

De Sanctis, Gaetano.

Storico italiano. Nato da una famiglia borghese che, al momento della presa di Roma, non aveva voluto prestare il giuramento di fedeltà al nuovo Stato unitario, studiò presso l'università di Roma. Fu allievo di Beloch e ne apprezzò l'insegnamento, pur conservando rispetto al pensiero del maestro una certa autonomia e indipendenza di orientamento critico. Laureatosi nel 1892, trascorse un periodo di studio e di ricerche a Creta e in Cirenaica. Dedicatosi successivamente allo studio della storia ateniese, pubblicò nel 1898 la Storia della repubblica ateniese dalle origini alle riforme di Clistene. Nel 1900 vinse il concorso per la cattedra di Storia antica all'università di Torino, dove insegnò per circa trent'anni (1900-29); nel 1929, al momento della morte di Beloch, venne chiamato a succedergli nella cattedra di Storia greca all'università di Roma. Nel 1931, avendo rifiutato di presentare il giuramento di fedeltà al regime fascista, fu destituito dall'insegnamento ed espulso da tutte le accademie. Nel 1944, dopo la caduta del Fascismo, fu richiamato all'insegnamento e nel 1950 venne nominato senatore a vita. Ottenne quindi l'incarico di direttore della "Rivista di filologia classica", la presidenza dell'Istituto dell'enciclopedia italiana e la nomina a direttore dei "Quaderni di Roma". Esperto di epigrafia, numismatica e papirologia, D. fondò sempre sul meticoloso esame dei testi le ricostruzioni di vasti periodi della storia antica. Avversario di ogni concezione materialistica e deterministica e contrario a ogni forma di astrattezza priva di documentazione, D. volle introdurre un nuovo metodo nello studio della storia antica, affermando il concetto per cui la storia è vita nel suo divenire e nel suo continuo impulso al superamento. Lo storico, secondo D., doveva saper rivivere gli avvenimenti attraverso tutti i possibili echi giunti fino a lui. Per questo motivo lo storico riteneva necessario applicare e congiungere tutte le discipline, attribuendo una notevole importanza ai fenomeni economici e sociali, da studiarsi in parallelo con quelli politici, militari, istituzionali e artistici, nella prospettiva di una storia totale e unitaria. Tra i lavori maggiori di D. va ricordata la Storia dei Romani (1907-64), alla cui stesura l'autore dedicò tutta la vita; l'opera si divide in quattro volumi (sette tomi) e narra le vicende comprese tra la Preistoria e il 133 a.C. Si ricordano inoltre: Per la scienza dell'antichità, Saggi e polemiche (1909) e la Storia dei Greci (1939). Nel 1970 uscì postuma l'opera I ricordi della mia vita, una selezione di pagine di diario e di lettere (Roma 1870-1957).