Critico letterario italiano. Compiuti gli studi a
Firenze, divenne collaboratore e quindi direttore della "Voce" letteraria
(1914-16). Sulle pagine della rivista
D. ospitò tutte le
personalità più significative del panorama letterario italiano; i
suoi interventi critici furono raccolti e pubblicati a cura di E. Falqui nel
volume
Scritti vociani (1967, postumo). Redattore di "Pegaso" (1929-33) e
di "Pan" (1934-35), dal 1939 ricoprì la cattedra di Letteratura italiana
presso l'università di Firenze. Nel corso della sua attività
D. si distinse per l'attenzione agli aspetti stilistici dei testi
poetici. Dedito soprattutto ad una disamina filologica ma astorica dei testi,
affidò la critica delle opere in gran parte alla sensibilità del
lettore, alla sua capacità di saper leggere, contrario sia alle tendenze
della critica psicologica che a quelle della critica storica di stampo crociano.
La sua opera è stata considerata per questo anticipatrice di correnti di
ricerca come la stilistica, attente all'opera d'arte in sé.
Pubblicò numerosi saggi su Petrarca, Poliziano, Foscolo, Manzoni,
raccolti in
Saggi (1939). Tra le altre opere:
Scrittori del
Novecento (1940),
Saggio sul Leopardi (1944),
Studi (1944),
Primi studi manzoniani e altre cose (1949),
Altro Novecento
(1962),
Studi II (1971, postumo). Si ricordano inoltre la cura delle
Opere di Leopardi (1937), il commento ai
Canti, l'
Apparato
critico nelle
Poesie disperse di G. Ungaretti (1949) e il carteggio
con il poeta pubblicato a cura del figlio Domenico nel 1986 (Matera 1888 -
Firenze 1963).