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De Robertis, Giuseppe.

Critico letterario italiano. Compiuti gli studi a Firenze, divenne collaboratore e quindi direttore della "Voce" letteraria (1914-16). Sulle pagine della rivista D. ospitò tutte le personalità più significative del panorama letterario italiano; i suoi interventi critici furono raccolti e pubblicati a cura di E. Falqui nel volume Scritti vociani (1967, postumo). Redattore di "Pegaso" (1929-33) e di "Pan" (1934-35), dal 1939 ricoprì la cattedra di Letteratura italiana presso l'università di Firenze. Nel corso della sua attività D. si distinse per l'attenzione agli aspetti stilistici dei testi poetici. Dedito soprattutto ad una disamina filologica ma astorica dei testi, affidò la critica delle opere in gran parte alla sensibilità del lettore, alla sua capacità di saper leggere, contrario sia alle tendenze della critica psicologica che a quelle della critica storica di stampo crociano. La sua opera è stata considerata per questo anticipatrice di correnti di ricerca come la stilistica, attente all'opera d'arte in sé. Pubblicò numerosi saggi su Petrarca, Poliziano, Foscolo, Manzoni, raccolti in Saggi (1939). Tra le altre opere: Scrittori del Novecento (1940), Saggio sul Leopardi (1944), Studi (1944), Primi studi manzoniani e altre cose (1949), Altro Novecento (1962), Studi II (1971, postumo). Si ricordano inoltre la cura delle Opere di Leopardi (1937), il commento ai Canti, l'Apparato critico nelle Poesie disperse di G. Ungaretti (1949) e il carteggio con il poeta pubblicato a cura del figlio Domenico nel 1986 (Matera 1888 - Firenze 1963).