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De Quincey, Thomas.

Scrittore inglese. Dotato di un'intelligenza estremamente precoce, a 15 anni era in possesso di una vasta cultura umanistica e parlava correntemente il greco. Trascorse parte della sua educazione nella Grammar School di Manchester da dove fuggì nel 1802. Viaggiò per qualche tempo per il Galles e si stabilì quindi a Londra. In seguito, dopo aver trascorso un periodo di indigenza, si trasferì ad Oxford. Qui cominciò ad assumere oppio, inizialmente a scopo analgesico, divenendo presto dipendente. Nel 1807 ebbe modo di conoscere i poeti Coleridge e Wordsworth e per mantenere i rapporti con loro si stabilì a Grasmere, dove si sposò nel 1816. Nel 1818 iniziò la carriera giornalistica e divenne redattore della "Westmoreland Gazette". Qualche anno dopo apparve a puntate sul "London Magazine" Confessioni di un mangiatore d'oppio (1822), opera che lo rese famoso. Nel 1838 si ritirò a vivere in Scozia dove visse fino alla morte. Tra le sue opere, espressione della sensibilità romantica del tempo, ricordiamo: L'assassinio considerato come una delle belle arti (1827), il romanzo Klosterheim (1832), Suspiria de profundis (1845), La diligenza inglese (1849), Levana e le nostre signore del dolore (1852), La rivolta dei Tartari (1857) (Greenheys, Manchester 1785 - Edimburgo 1859).