Scrittore inglese. Dotato di un'intelligenza
estremamente precoce, a 15 anni era in possesso di una vasta cultura umanistica
e parlava correntemente il greco. Trascorse parte della sua educazione nella
Grammar School di Manchester da dove fuggì nel 1802. Viaggiò per
qualche tempo per il Galles e si stabilì quindi a Londra. In seguito,
dopo aver trascorso un periodo di indigenza, si trasferì ad Oxford. Qui
cominciò ad assumere oppio, inizialmente a scopo analgesico, divenendo
presto dipendente. Nel 1807 ebbe modo di conoscere i poeti Coleridge e
Wordsworth e per mantenere i rapporti con loro si stabilì a Grasmere,
dove si sposò nel 1816. Nel 1818 iniziò la carriera giornalistica
e divenne redattore della "Westmoreland Gazette". Qualche anno dopo apparve a
puntate sul "London Magazine"
Confessioni di un mangiatore d'oppio
(1822), opera che lo rese famoso. Nel 1838 si ritirò a vivere in Scozia
dove visse fino alla morte. Tra le sue opere, espressione della
sensibilità romantica del tempo, ricordiamo:
L'assassinio considerato
come una delle belle arti (1827), il romanzo
Klosterheim (1832),
Suspiria de profundis (1845),
La diligenza inglese (1849),
Levana e le nostre signore del dolore (1852),
La rivolta dei
Tartari (1857) (Greenheys, Manchester 1785 - Edimburgo 1859).