Letterato, erudito e moralista cipriota. Abbandonata
nel 1570 la sua isola, che si trovava in potere dei Turchi, si stabilì a
Padova dove si dedicò all'insegnamento della filosofia morale. Il suo
nome viene ricordato, in particolare, per la polemica avviata con B. Guarini.
Nell'opera
Discorso intorno a quei principi, cause ed accrescimenti che la
commedia, la tragedia ed il poema eroico ricevono dalla filosofia morale
(1587)
D. accusò il poeta e teorico Guarini di scarsa
moralità e scarso senso civico. Quest'ultimo, per difendere i suoi versi,
scrisse
Il Verato (1588), opera nella quale affermò che pur non
proponendosi di fornire insegnamenti ai lettori, la sua poesia non poteva
riuscire nociva e disamorare i cittadini dai pubblici uffici. La polemica
continuò con un'
Apologia (1590) di
D. e
Il Verato
secondo (1593) di Guarini (Cipro, prima metà XVI sec. - Padova
1590).