Uomo politico. Primo presidente della Repubblica
italiana. Avvocato del foro di Napoli, fu eletto deputato nel 1909 e sedette in
Parlamento sino al 1924 nel gruppo dei deputati liberali della sinistra
giolittiana. Sottosegretario alle Colonie con Salandra (novembre 1913 - maggio
1914) e al Tesoro con Orlando (gennaio - giugno 1919), fu presidente della
Camera (giugno 1920 - dicembre 1923) in uno dei periodi più difficili
della storia italiana, coinciso con l'avvento del Fascismo. Nel 1929 fu nominato
senatore, ma si tenne lontano dall'attività politica sino alla caduta del
Fascismo. Nel dicembre 1943, per sanare il contrasto tra i partiti antifascisti
e re Vittorio Emanuele, propose la formula della luogotenenza a Umberto di
Savoia. Deputato alla Consulta nazionale, dopo il referendum del 2 giugno 1946 a
favore della Repubblica, fu eletto dall'Assemblea Costituente (28 giugno) capo
provvisorio del nuovo Stato repubblicano. All'entrata in vigore della
Costituzione divenne il primo presidente della Repubblica (1° gennaio - 11
maggio 1948), rifiutando, allo scadere del mandato, di accettare la rielezione.
Nominato senatore a vita, dall'aprile 1951 al giugno 1952, fu presidente del
Senato. Membro della Corte Costituzionale dal dicembre 1955, ne fu presidente
dal gennaio 1956 al maggio 1957, quando rassegnò le dimissioni (Napoli
1877 - Torre del Greco, Napoli 1959).