Scrittore italiano. Professore di Letteratura
italiana presso l'Accademia scientifico-letteraria di Milano, collaborò a
diversi periodici, quali "La vita nuova" (della quale fu uno dei fondatori, nel
1875), l'"Italia", il "Corriere della Sera", con novelle, recensioni e articoli
dedicati in particolare ad argomenti di interesse sociale. Da essi emerge una
concezione conservatrice improntata ad un atteggiamento paternalistico nei
confronti delle questioni sociali più urgenti, limitato alla riproposta
dei valori tradizionali (famiglia, religione, affetti semplici) e di una
precettistica vagamente sentimentalistica. Per l'editore Vallardi curò il
volume
La buona parola (1898-1900), collezione di letture popolari alle
quali
D. si dedicò coerentemente con la sua concezione della
funzione sociale della letteratura e dello scrittore. Scrisse anche opere per
ragazzi, fra le quali si ricorda
L'età preziosa (1888), che
riscosse grande successo. In campo più specificamente critico si
occupò di letteratura italiana del Seicento e Settecento:
Lettere e
letterati del secolo XVIII (1882);
C.M. Maggi (1885). La produzione
migliore di
D., tuttavia, è rappresentata dal ricco gruppo di
racconti e romanzi, nei quali abbandonò l'atteggiamento moralistico delle
altre opere per dipingere un mondo pervaso dall'inquietudine e talvolta
dall'angoscia, sul quale lo sguardo dell'autore si posa senza alcun
compiacimento e alcuna consolazione, ma con una dolente partecipazione umana; si
tratta di una prosa che risente da vicino della lezione manzoniana, ma che
è anche partecipe dei nuovi fermenti della Scapigliatura, soprattutto
lombarda, e del nascente Realismo. Fra i racconti si segnalano:
Storie d'ogni
colore (1885);
Nuove storie d'ogni colore (1895). Dell'abbondante
produzione romanzesca si ricordano in particolare
Arabella (1892) e
Giacomo l'idealista (1897). Tuttavia, il capolavoro di
D. è
rappresentato dal romanzo
Demetrio Pianelli (1890), rivalutato dalla
critica novecentesca e da taluni considerato una delle prove migliori della
prosa italiana del XIX sec., efficace soprattutto per la vivacità con la
quale viene rappresentato l'ambiente milanese di fine secolo. Fra la produzione
minore di
D. figurano anche un volume di prose in dialetto milanese
(
Milanin Milanon, 1902); la raccolta poetica
Vecchie cadenze e
nuove (1899); la traduzione delle favole di La Fontaine (1885) e il romanzo
"giallo"
Il cappello del prete (1887) (Milano 1851-1901).