Poeta e narratore italiano. Laureato in
Giurisprudenza, coltivò gli studi letterari e artistici, insegnando
Storia dell'Arte nei licei romani e svolgendo un'intensa attività di
critico d'arte (fra gli altri ricordiamo i saggi
I volti di Masaccio,
1956 e
Maccari, 1976). La sua poesia si svolse essenzialmente nell'ambito
di un ermetismo estremo, teso a un'espressività analogica che gli
permettesse una resa immediata delle impressioni. Alle prime raccolte
Solstizio (1934),
Proverbi (1937),
Testa (1938),
Eclisse (1940), seguì
Banchetto (1949), in cui trovarono
spazio le esperienze della guerra e dell'occupazione tedesca e si
esplicitò il motivo di una nostalgia di beni e serenità perdute,
continuamente messe in pericolo dall'inganno e dalla morte. In
Ascolta la
Ciociaria (1953), il suo lirismo si fece più immediato sia nel
linguaggio sia nelle tematiche, legate al paesaggio, ai ricordi di infanzia e
alla realtà della sua terra, pur senza la rinuncia a una sintassi
ellittica e allusiva che sempre lo legò all'esperienza ermetica. La
raccolta
Romanzo (1965) segnò invece il ritorno a un linguaggio
raffinato e prezioso, ma chiuso in difficili percorsi analogici, in rievocazioni
interiori e amare.
D. fu anche narratore, dando in questo campo la
migliore prova di sé nel romanzo
Amore e morte (1951) e nei
racconti
Il guanto nero (1929),
Racconti alla finestra (1969),
Pesava dieci persone insieme (1974) (Fondi, Latina 1906 - Roma
1981).