Generale e statista piemontese. Dopo aver servito
nell'esercito austriaco e in quello sardo, fino al maggio 1848 rivestì la
carica di viceré della Sardegna. Governatore di Genova dall'ottobre dello
stesso anno, fu osteggiato dai democratici per le sue idee marcatamente
conservatrici e per la durezza dei suoi metodi repressivi. Nonostante ciò
ebbe altri importanti incarichi: fu presidente del Consiglio e ministro degli
Esteri dal marzo al maggio 1849, quando fu costretto a lasciare il potere a
Massimo d'Azeglio per la pressione dell'opinione pubblica democratica e moderata
(Duingt, Savoia 1786 - Torino 1850).