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De Klerk, Frederik Willelm.

Uomo politico sudafricano. Cresciuto nel Sudafrica dell'apartheid, militò nel Partito nazionale per il quale fu eletto deputato nel 1972. Nel 1978 gli fu affidato il primo dei sei incarichi ministeriali che svolse fino a quando, nel 1989, subentrò a Peter W. Botha dapprima alla presidenza del Partito nazionale, in seguito alla guida dello Stato. La presidenza di D. si distinse per l'avvio di numerose riforme mirate a eliminare gradualmente il regime segregazionista e di discriminazione razziale, essendosi reso conto che non era più possibile ignorare da una parte le pressioni interne della popolazione di colore e, dall'altra, le pressioni internazionali, di carattere sia politico (sospensione dei rapporti diplomatici, esclusione dalle competizioni sportive) sia economico (sanzioni ed embargo). Uno dei primi atti di D. in questo senso fu la liberazione di Nelson Mandela (1990) e il riconoscimento di numerosi movimenti di opposizione: African National Congress, United Democratic Front (interno all'ANC), Partito comunista. Seguirono la liberazione di tutti i detenuti politici, la sospensione delle condanne a morte, la possibilità di rientro in patria per gli esuli. Il programma di riforme e di democratizzazione in vista di una politica multirazziale fu in realtà assai lento e controverso. Nel 1990 D. abrogò una legge significativa nel sistema segregazionista, aprendo il Partito nazionalista, stabilmente al potere dal 1948, ai cittadini di tutte le razze. Seguì l'abrogazione delle leggi relative alla separazione residenziale in base alla razza, al divieto per la popolazione di colore di possedere terre agricole, all'obbligo di registrazione anagrafica in base al colore della pelle. Pur se contestato dall'ANC, che temeva il prolungarsi del periodo di transizione verso una democrazia compiuta, nel 1992 D. indisse un referendum rivolto alla popolazione bianca per decidere fra l'instaurazione di un sistema multirazziale e la continuità della politica segregazionista: la prima ipotesi, appoggiata personalmente da D., ottenne il 68,7% dei consensi. Attraverso continui incontri e trattative con il presidente dell'ANC N. Mandela, insieme al quale fu insignito nel 1992 del premio internazionale della pace dell'Unesco e nel 1993 del premio Nobel per la pace, D. raggiunse un piano di intesa per una transizione senza traumi alla democrazia. Le prime elezioni multirazziali a suffragio universale (1994) portarono alla vittoria dell'ANC e all'elezione di Mandela a presidente della Repubblica in sostituzione di D., che divenne vicepresidente (n. Johannesburg 1937).