Riformatore dalmata. Gesuita, dopo aver lasciato la
Compagnia di Gesù fu nominato vescovo di Segna e arcivescovo di Spalato.
Insegnò matematica e filosofia a Padova e a Roma e nel 1611 compose
l'opera di fisica,
Dei raggi visivi, relativa alla decomposizione del
raggio luminoso nei colori dell'iride. Difese pubblicamente Venezia entrata in
lotta contro il papa; accusato dal capitolo e dai nobili spalatini di idee
ereticali, nel 1615 fu costretto a lasciare la sua sede. Si recò a
Londra, dove il re Giacomo I lo elesse decano di Windsor. In aperto contrasto
con la Chiesa romana pubblicò il
De republica ecclesiastica
(1617), in cui negò il primato del pontefice e combatté alcuni
dogmi della Chiesa cattolica, accostandosi ai protestanti. Dietro invito del
papa Gregorio XV, ritornò in Italia e riabbracciò la fede
cattolica. Nel 1623 pubblicò a Roma una solenne ritrattazione delle sue
eresie; ma nuovamente sospettato, venne imprigionato in Castel Sant'Angelo, dove
morì (Arbe 1560 - Roma 1624).