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Dazio.

Imposta indiretta sui consumi, che colpisce la circolazione dei beni da uno Stato all'altro (d. esterno) o da un comune all'altro (d. interno). ║ Tributo di varia natura, diretto e indiretto. ║ Luogo dove anticamente si riscuoteva il tributo stesso. ║ Gabella del d.: antico tributo sulla vendita di generi alimentari, attuato in particolare nel Regno di Napoli. ║ D. delle bollette: tassa che nel XVIII sec. si esigeva, nel Napoletano, da parte degli stranieri che transitavano per il territorio o vi si trattenevano. ● Dir. - D. esterno: si distingue in d. d'importazione, d. di esportazione e d. di transito. I d. possono mirare esclusivamente a fornire un'entrata allo Stato, limitandosi a gravare sulle merci che si producono soltanto all'estero e che non hanno surrogati di produzione nazionale, o sulle merci la cui produzione interna è già colpita da un'uguale imposta di fabbricazione; in questo caso, sono detti fiscali. Dal punto di vista della loro applicazione, i d. si distinguono in: specifici, se commisurati al peso, al numero o ad altra misura della merce; ad valorem, se fissati in percentuali stabilite in tabelle ufficiali, o determinati direttamente dalla dogana. L'accertamento e la liquidazione dei d. si effettuano alla dogana di confine o in quella interna. Le infrazioni alle leggi doganali rivestono la qualifica del reato di contrabbando. ║ D. interno: è quasi ovunque in via di abolizione, in quanto ostacola la circolazione interna dei beni, induce le industrie a spostarsi dalla loro sede naturale, induce al contrabbando ed esige forti spese di riscossione. ● St. - Tributi analoghi ai moderni d. si ebbero già nell'antichità e nell'Alto Medioevo, ma è soprattutto a partire dal XII sec. che si sviluppò un vero sistema doganale. Signorie, Principati regionali e Monarchie nazionali agirono sul sistema doganale, determinandone, a seconda della forza del potere centrale, il passaggio dall'estrema frammentazione all'unità. Il mercantilismo, prevalente nell'Età moderna, determinò, inoltre, un crescente intervento dei Governi in materia doganale e commerciale in genere, diretto ad assicurare un saldo attivo in oro della bilancia del commercio, a impedire l'uscita di cereali e a favorire lo sviluppo delle industrie nazionali. Nel XVIII sec., tuttavia, il risorgere dell'interessamento per l'agricoltura portò a esigere la soppressione dei divieti di esportazione per i cereali. In tempi recenti ci si è orientati via via verso una progressiva liberalizzazione degli scambi, non solo all'interno del Paese, ma anche, e soprattutto, nei rapporti internazionali.