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Dardanelli.

Stretto della Turchia, lungo 71 km, largo in media 4-5 km, profondo da 50 a 90 m. Divide la Tracia dall'Anatolia, collegando il Mar Egeo con il Mar di Marmara. Deve il suo nome all'antica città di Dardano ed è probabilmente ciò che rimane di una valle fluviale sprofondata. I porti principali sono Gelibolu (Gallipoli), sulla costa europea, e Canakkale, su quella asiatica. ● St. - L'importanza strategica della zona la pose al centro di continue lotte fra i popoli che volevano assicurarsi una via di comunicazione tra Oriente e Occidente. Nel 480 a.C. lo stretto venne attraversato dal re persiano Serse mediante un ponte di barche; nel 405 a.C. gli Spartani sconfissero la flotta ateniese a Egospotami, ponendo così fine alla guerra del Peloponneso. Vi si scontrarono quindi Crispo, figlio di Costantino, e Licinio, rivale dell'imperatore (323 d.C.). Nel Medioevo i D. furono teatro degli scontri tra le Repubbliche marinare italiane, fino a quando, nel 1204, i Veneziani riuscirono a prevalere. Nel 1354 i Turchi divennero padroni dello stretto e cominciarono a ostacolare la navigazione delle imbarcazioni occidentali, ingaggiando soprattutto con i Veneziani lotte che, nelle loro diverse fasi, si protrassero per tre secoli. Alla fine del XVIII sec. i D. vennero varcati dai Russi, seguiti dagli Inglesi nel 1807; questi ultimi nel 1809 concordarono con i Turchi che nessuna nave da guerra straniera potesse superare lo stretto. Nonostante i tentativi, da parte della Russia, di capovolgere a proprio vantaggio la situazione, la chiusura dei D., con la possibilità per il sultano turco di aprirli alle Nazioni alleate o amiche in tempo di pace, fu ribadita dal Trattato di Berlino del 1878. Nel 1912, nel corso della guerra tra Italia e Turchia, lo stretto fu teatro dell'impresa dell'ammiraglio Millo, che cercò di attaccare la flotta nemica. Durante il primo conflitto mondiale furono gli alleati franco-inglesi a tentare, senza successo, di aprire una via di collegamento con la Russia attraverso i D. Nel 1920 il Trattato di Sèvres sancì la libertà di navigazione nel braccio di mare, ma la guerra greco-turca fece sì che, nel 1923, la Convenzione di Losanna affidasse il controllo della zona a una Commissione per gli Stretti, presieduta dalla Turchia e dipendente dalla Lega delle Nazioni, che stabilì il divieto di costruire fortificazioni sulle rive dei D.; la commissione fu poi abolita dalla Convenzione di Montreaux del 1936, che sancì l'apertura dello stretto e la possibilità di fortificarne le coste. La situazione restò invariata fino a dopo la seconda guerra mondiale, quando l'Unione Sovietica chiese, senza però ottenerla, la revisione della Convenzione di Montreaux. Da allora l'importanza strategica dei D. è diminuita costantemente e non si sono più verificati scontri per il loro possesso.