Saggista, economista e uomo politico russo. Tra i massimi
economisti populisti, fu in corrispondenza con Engels e con Marx, del quale
tradusse
Il capitale, contribuendo a convincerlo della possibilità
che in Russia si attuasse una transizione diretta al Socialismo, mediante una
trasformazione del
mir, la comunità di villaggio, senza dover
passare attraverso la fase capitalistica di sviluppo. Fu autore di numerosi
saggi sulle condizioni economiche della Russia. Nella sua opera principale, la
Storia dello sviluppo economico della Russia dopo l'affrancamento degli
schiavi (1893), giunse alla pessimistica conclusione che il capitalismo in
Russia stava rapidamente distruggendo ciò che era rimasto della
tradizionale comunità contadina, senza avere però alcuna
possibilità di sostituirsi ad essa con successo a causa dei limiti del
mercato interno e della sua inevitabile inferiorità sul piano industriale
rispetto ai Paesi occidentali. A suo parere, lo sviluppo della produzione
capitalistica aveva minato l'economia contadina e artigiana. Egli inoltre
sostenne che l'affermarsi del sistema bancario capitalistico e l'infiltrazione
di metodi di conduzione capitalistica nell'agricoltura avevano creato isole
sparse di intensa produzione in una campagna nel suo complesso immiserita. Da
queste premesse arrivò a concludere che il processo di
industrializzazione, operando come forza disgregatrice, avrebbe potuto condurre
a una rivoluzione prevalentemente contadina e perciò alla ricostruzione,
su nuove basi, dell'economia, attraverso la rinascita dell'unità
produttiva comunitaria di villaggio. La sua teoria si basava sulla constatazione
dell'effettivo impoverimento dei contadini russi, provocato sia dalla caduta dei
prezzi dei prodotti agricoli, sia dal peso schiacciante delle tasse, ma il
capovolgimento della situazione del mercato agricolo verificatasi negli ultimi
anni del XIX sec. e l'eccessiva importanza che egli attribuì agli effetti
disgregatori dell'industrialismo resero le sue previsioni meno accettabili di
quanto non fossero apparse inizialmente allo stesso Marx. Le sue teorie furono
criticate, tra gli altri, dal marxista Plechanov e dal giovane Lenin
(1844-1918).