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Damietta.

Città (89.498 ab.) dell'Egitto, sulla riva destra della foce del ramo orientale del Nilo, capoluogo del governatorato omonimo. ● Econ. - Collegata tramite la ferrovia a Il Cairo e ad Alessandria, è un attivo centro di commercio (tabacco, caffè, riso, pesce salato, tessuti) anche se risente della concorrenza di Alessandria e di Porto Said, non avendo più un porto sul mare. È sede di industrie tessili, alimentari, calzaturiere. ● St. - Possedimento arabo fin dal 641, divenne porto e centro commerciale di importanza strategica. Durante le crociate fu conquistata due volte (dai crociati, nel 1218, e da Luigi IX re di Francia, nel 1249), ma fu sempre ripresa dai musulmani. Per evitare ulteriori tentativi di conquista da parte degli avversari, allettati dall'importanza strategica della città, il sultano Baybars diede ordine di raderla al suolo (1251) e di ricostruirla più a Sud. D. riacquistò l'importanza precedente, ma decadde dopo l'apertura dei canali di Suez e di Mahmudiyya. Nel 1798 fu occupata dai Francesi che l'anno dopo vi sconfissero i Turchi. ║ Governatorato di D. (589 kmq; 913.600 ab.): si estende lungo il tratto terminale del delta del Nilo. È limitato ad Est dal lago Manzala e a Nord dal Mar Mediterraneo. Attività agricole (cereali, cotone); pesca.