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Dama.

Titolo attribuito alle donne di alto rango, anticamente alla signora di un feudo o alla moglie di un signore di un feudo o di un cavaliere. ║ D. di corte, d. di palazzo: nobildonna che fa parte della corte di sovrane o principesse. ║ Nei balli di società, donna che balla in coppia con il suo cavaliere. ║ D. di compagnia: signora che, dietro compenso, assiste e dà compagnia a una nobildonna, in genere anziana. ● Rel. - Signora o signorina che presta la sua opera in un ente di assistenza o di beneficenza. ║ D. di San Vincenzo o della carità: nome di un'associazione caritativa laica fondata nel 1617 a Châtillon-les-Dombes da San Vincenzo de' Paoli per l'assistenza a domicilio dei poveri malati. ║ D. catechistiche: associazione di apostolato catechistico, fondata nel 1870 da Rodriguez Sopena y Ortega. ║ D. inglesi: la più antica congregazione di suore per l'educazione delle fanciulle. Fu fondata nel 1609 da Mary Ward, ma ebbe l'approvazione definitiva solo nel 1877. ║ D. di San Luigi: congregazione per l'educazione delle giovani, fondata nel 1842 a Strasburgo da Luise Haufman. ║ D. di Nazareth: congregazione religiosa fondata nel 1822 a Montmirail dalla duchessa de la Rochefoucauld Doudeauville, da Elizabeth Rollat e dal gesuita Roger, per l'educazione delle giovani. ● Lett. - D. bianca: personaggio di una leggenda popolare diffusa nei Paesi di lingua tedesca. Si tratterebbe di una signora vestita di bianco, ma con maschera e guanti neri, che appare a mezzanotte o a mezzogiorno per annunciare la morte di un capofamiglia o di un personaggio importante. Apparsa per la prima volta nel 1486 a Plassenburg, sarebbe stata vista ancora nel 1677, nel 1812, nel 1840 e nel 1850. ● Giochi - D. o gioco della d.: gioco di origine non precisata, ma già conosciuto nell'antico Egitto, in Grecia e a Roma. Fu importato in Europa al tempo delle crociate. Si gioca in due giocatori, con 12 pedine per ciascuno (bianche e nere). Si utilizza una scacchiera di 64 caselle e, ponendosi l'uno di fronte all'altro, si dispongono le pedine sulle caselle nere delle prime tre file, ciascuno dal proprio lato della scacchiera. Solitamente inizia il gioco il possessore delle pedine bianche. Le pedine possono essere mosse una alla volta, di una sola casella, obliquamente, sempre in avanti, cioè da una casella nera a un'altra nera contigua. Quando un pezzo si trova a contatto con un altro dell'avversario, che abbia dietro di sé una casella vuota, chi ha diritto alla mossa deve scavalcare la pedina avversaria (mangiare), passare nella casella vuota e togliere dalla scacchiera il pezzo mangiato. Nel caso che la pedina del giocatore che ha appena mangiato trovi ancora davanti a sé un altro pezzo avversario nelle stesse condizioni del precedente, deve continuare la mossa prendendo anche il secondo pezzo, e così via. Quando la pedina raggiunge le caselle dell'ultima linea, cioè la prima linea avversaria, diventa d. e le si sovrappone un'altra pedina del suo stesso colore. La d. muove e prende come la pedina, ma al contrario di quella può anche retrocedere. La d. può prendere sia d. che pedine; la pedina, invece, può prendere solo pedine. Prendere è sempre obbligatorio e se un giocatore che ha l'occasione di mangiare un pezzo avversario, trascura di farlo, gli viene requisito (soffiato) il pezzo. Vince chi elimina o blocca tutti i pezzi dell'avversario.