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Dado.

Giochi - Cubo di avorio o di osso (nell'antichità anche di terracotta, ambra, bronzo, ecc.) di piccole dimensioni, numerato in ciascuna delle sei facce da 1 a 6, usato per il gioco d'azzardo. ║ Il gioco stesso dei d. ║ Per estens. - Ogni oggetto che abbia forma di un cubo. ● St. - Anche se è certo che il d. fosse conosciuto già dagli Egizi e dalle popolazioni orientali, la leggenda ne attribuisce l'invenzione a Palamede, uno dei protagonisti della guerra di Troia. Scene di gioco del d. sono ricorrenti nelle decorazioni dell'arte greca, etrusca, romana, medievale. Il gioco fu molto praticato nel corso del Seicento e del Settecento. ● Arch. - Elemento del piedistallo, inserito fra lo zoccolo e la cornice, di forma cubica. Poco usato dai Greci, fu molto comune nell'architettura romana, talvolta arricchito di decorazioni a rilievo. Impropriamente il termine viene usato per indicare anche il plinto della base della colonna, l'abaco del capitello o qualsiasi elemento architettonico di forma cubica inserito nella trabeazione. ║ Nel corso del XV sec. si indicò con questo termine un elemento di forma cubica inserito fra arco e capitello; venne usato soprattutto da Brunelleschi. ● Mecc. - Pezzo metallico a forma di prisma, a base esagonale o quadrata, portante un foro filettato internamente, che viene fermato su una vite o su un prigioniero ed è usato per il collegamento di parti di macchine. ║ D. a intagli: di forma esagonale, su un'estremità reca delle fenditure per il fissaggio della copiglia. ║ D. a cappello: d. a foro cieco, utilizzato nel caso in cui il foro nel quale deve infilarsi il bullone abbia dimensioni molto maggiori rispetto al bullone stesso. ● Cuc. - D. per brodo: prodotto alimentare, estratto di carne o di verdura, utilizzato per la preparazione di brodo e minestre, oppure come condimento.