Stats Tweet

D.

Quarta lettera dell'alfabeto italiano. La sua forma deriva, attraverso il delta greco (PY380), dal dalet fenicio che sembra rappresentare schematicamente una porta. Nel latino arcaico la forma era praticamente identica a quella dell'alfabeto greco occidentale; fu solo a partire dal III sec. a.C. che ebbe inizio l'evoluzione del segno e l'elaborazione di una sua nuova forma. ║ Nella numerazione latina, D significa 500 in quanto la lettera greca phi (PY425) veniva utilizzata per indicare il numero mille e dalla sua forma dimezzata, somigliante alla D, si è ricavato il simbolo per il numerale 500. ║ Nella critica dell'Antico Testamento, abbreviazione di deuteronomista. ║ Nei testi e nelle iscrizioni latine, abbreviazione di Deus, Decimus, Dominus, Divus. ║ Nelle targhe delle automobili straniere, la sigla della Germania (Deutschland). ● Fon. - La lettera d rappresenta in italiano l'occlusiva dentale sonora, la cui corrispondente sorda è la t. Viene articolata toccando con la punta della lingua la superficie interna degli incisivi superiori. A seconda del punto di appoggio della lingua si può ottenere un suono alveolare (la d inglese) o cacuminale (suono tipico delle lingue indoarie, dravidiche, munda, del dialetto siciliano e di quello sardo). L'occlusione del canale vocale, che fa della d un'esplosiva, si sente a volte attenuata in una semplice stretta quando la consonante si trova preceduta da vocale, in principio di sillaba, cioè quando ha grado tenue: ma quest'attenuazione può aver luogo nel parlare rapido e trascurato, in quanto la d italiana è normalmente occlusiva in qualsiasi posizione. ● Chim. - Simbolo del deuterio. ║ La d premessa al nome di un composto chimico indica che esso è otticamente attivo e fa rotare il piano della luce polarizzata verso destra. ║ La D premessa ad un composto indica che esso possiede una certa simmetria spaziale, uguale a quella di un composto preso come riferimento (generalmente l'aldeide glicerica o gliceraldeide). ● Fis. - Simbolo della densità. ║ In spettroscopia, D indica la linea spettrale gialla caratteristica dell'elemento chimico sodio, sdoppiata in due linee D1 e D2 di lunghezza d'onda assai vicina, nonché un gruppo di tre righe di Fraunhofer nello spettro solare. ║ In elettrostatica, D è simbolo del vettore induzione dielettrica. ║ In fisica atomica, d rappresenta il numero quantico di particolari orbitali. ● Mar. - Nel codice internazionale dei segnali, la bandiera corrispondente alla lettera d è rettangolare, a tre strisce orizzontali: una centrale, più stretta, turchina, e le altre due gialle. Innalzata da sola significa: "Mantenetevi al largo da me: sto manovrando con difficoltà". ● Telecom. - Nelle trasmissioni telegrafiche, segnale convenzionale di urgenza. ● Mat. - Nel calcolo differenziale, il simbolo del differenziale, mentre dⁿ indica il differenziale ennesimo. ║ La lettera D indica una derivata, Dⁿ una derivata ennesima e Dx una derivata parziale rispetto alla variabile x. ● Metrol. - Premessa al simbolo di un'unità metrica decimale, d ne indica il sottomultiplo secondo 10 (per esempio 1 dg = 1/10 g). ● Mus. - Nella teoria e nella notazione alfabetica latina e medioevale della musica, e ancora oggi nei Paesi germanici e anglosassoni, designa la nota che nei Paesi latini è detta re. È però anche qui in uso tra gli organisti per distinguere graficamente la canna d'organo o la corda di cembalo o pianoforte corrispondenti a un re. ● Med. - Vitamina D: detta anche vitamina anti-rachitica o rachitamina o rachitasterolo, indica un gruppo di sostanze di origine vegetale e animale la cui carenza negli alimenti produce, nei bambini e nei giovani animali, una malattia detta rachitismo, oltre a disturbi generali dell'accrescimento e ad una particolare suscettibilità verso numerose malattie infettive. Negli adulti la carenza di vitamina D provoca osteomalacia, una forma di decalcificazione delle ossa che si osserva specialmente nelle donne durante la gravidanza e l'allattamento. La vitamina D si trova in natura soltanto nell'organismo animale, nel quale regola l'assorbimento e l'utilizzazione del calcio e del fosforo; essa è usata in medicina sotto forma di concentrato di olio di fegato di pesce e di ergosterolo irradiato per la profilassi e la cura del rachitismo e per favorire la guarigione delle fratture ossee.