Matematico e fisico ungherese. Studiò in Inghilterra
e in Germania, dove conobbe C.F. Gauss. Fu fautore di una geometria che,
ispirata a un principio differente dal calcolo di Euclide, sfruttasse il
concetto kantiano dello spazio stesso come forma soggettiva della nostra
intuizione. Celebre la sua opera
Tentamen iuventutem studiosam in elementa
matheseos purae, elementaris ac sublimioris, methodo intuitiva, evidentiaque
huic propria, introducendi (1832-33), rivoluzionaria nella metodologia e
didattica del secolo (Bólya 1775 - Marosvásárhely
1856).