Musicista e scrittore italiano. Dopo aver studiato al
Conservatorio di Milano, si recò a Parigi, dove conobbe Berlioz, Rossini
e Verdi. Tornato a Milano, entrò in contatto con l'ambiente della
Scapigliatura milanese, di cui divenne uno dei maggiori esponenti. Tuttavia,
più che uno scapigliato (nel senso di "poeta maledetto"), fu un
romantico, l'ultimo vero romantico italiano, nobilissimo d'animo, austero,
generoso, patriota. La sua prima opera in musica,
Mefistofele (1868),
dopo un iniziale insuccesso, fu in seguito molto rappresentata. Meno riuscita fu
invece la seconda,
Nerone, incompiuta e rappresentata nel 1924, dopo la
morte dell'autore. Molto importante, dal punto di vista umano e professionale,
fu la sua amicizia e collaborazione con Giuseppe Verdi, con il quale
lavorò al rifacimento del
Simon Boccanegra (1881),
dell'
Otello (1887) e del
Falstaff (1893). Scrisse libretti anche
per Ponchielli (
La Gioconda, 1876) e per altri compositori. Il merito
maggiore di
B. è quello di aver compreso ed espresso un'esigenza
di svecchiamento della cultura musicale, anche se il suo contributo si fece
sentire più a livello programmatico che nei risultati concreti. Come
poeta fu bizzarro e irrequieto, ma interessante. Le parole in lui più che
un valore logico ne avevano uno sonoro e ritmico. Era in realtà un
musicista che si esprimeva in una lingua e in una forma che non erano le sue.
Vero poeta fu soltanto nelle pagine più belle delle opere musicali, nel
Mefistofele e nel
Nerone (Padova 1842-1918).
Arrigo Boito in un ritratto dell'epoca