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Béguin, Albert.

Critico e letterato svizzero di lingua francese. Studiò Letteratura all'università di Ginevra e si laureò alla Sorbona. Durante il periodo trascorso come lettore all'università di Halle-Wittenberg, si specializzò in Germanistica, fatto che gli consentì di curare e tradurre numerosi autori tedeschi dell'Ottocento. Tra il 1937 e il 1945 fu professore di Letteratura francese alla facoltà di Lettere di Basilea, ma nel contempo diresse la rivista di resistenza antinazista "Les Cahiers du Rhône", collaborando anche ad altre pubblicazioni di carattere culturale quali le riviste "La revue des deux mondes", "Fontaine" ed "Europe". I suoi interessi e la sua attività critica si svilupparono essenzialmente in due direzioni: da un lato si dedicò infatti allo studio della cultura romantica, rivolgendosi segnatamente al Romanticismo tedesco e alla poesia francese. Ricordiamo il saggio del 1937 L'âme romantique et le rêve, in cui si sottolinea la continuità fra la letteratura contemporanea e l'età romantica; Le naturalisme de Montaigne et autres essais, del 1938 e Le romantisme allemand del 1948. D'altra parte B. si interessò particolarmente ai profili di alcuni grandi scrittori cattolici, operando una profonda riflessione sulla poesia francese. Ricordiamo i saggi La prière de Péguy, l'Éve de Péguy, rispettivamente del 1942 e del 1948; Léon Bloy, l'impatient e Léon Bloy, mistique de la douleur, del 1944 e del 1948; Georges Bernanos e Bernanos par lui-même, del 1949 e 1954. Di grande importanza i saggi G. de Nerval del 1936 e Balzac visionnaire del 1946. Convertitosi al Cattolicesimo, alla morte di Mounier, nel 1950, ne prese il posto come direttore della rivista "Esprit" (La Chaux de Fonds 1901 - Roma 1957).