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Bèrgamo.

Città della Lombardia, capoluogo di provincia. Situata allo sbocco delle valli Brembana e Seriana sulle ultime pendici delle Alpi Orobie, è divisa in due parti ben distinte: B. Bassa, in pianura, e B. Alta, sul colle soprastante (366 m s/m.) e cinta da magnifici bastioni risalenti al XVI sec. B. Alta costituisce il primo nucleo della città e ha un aspetto tipicamente medievale, mentre B. Bassa si è sviluppata da antichi borghi extraurbani a se stanti. 114.936 ab. CAP 24100. • Econ. - La città di B. è sempre stata caratterizzata da un'intensa attività commerciale. Nel Medioevo essa fungeva da punto di scambi tra i prodotti provenienti dalle valli e dai monti circostanti con quelli della pianura padana. Le prime industrie furono quella legata alla lavorazione del ferro, in particolare la fabbricazione delle armi, e quella della filatura e tessitura della seta. Quest'ultima attività dette origine a una serie di scambi con la Svizzera, tanto che nel 1700 diversi mercanti svizzeri si trasferirono in questa città, costituendo un fiorente centro tessile. Oggi B. è un attivo centro industriale e ospita tra l'altro industrie tessili, metalmeccaniche, siderurgiche, del cemento, editoriali e poligrafiche. La città si inserisce nell'area economica milanese, pur con la sua autonomia e specializzazione. • St. - La città fu dapprima abitata da antichissime popolazioni celtiche, gli Orobi. Proprio ai Celti si deve probabilmente il nome Berg-hem, ovvero casa sul monte. In epoca romana fu sede vescovile e fiorente municipio, saccheggiato ripetutamente durante le invasioni barbariche. Divenne quindi un ducato nel 572 sotto i Longobardi, passò ai Franchi, al governo diretto dei vescovi e poi libero comune all'inizio del XII sec. Nel 1176 B. costituì con altri comuni la Lega Lombarda contro Barbarossa. Dopo la dominazione viscontea (1332-1428) la città passò alla Repubblica Veneta e vi rimase per oltre tre secoli. Nel frattempo subì l'occupazione francese (1509-12) e in seguito quella spagnola (1513-15). La città subì un periodo di crisi e calo demografico anche a causa del propagarsi di una serie di epidemie. Dopo l'occupazione da parte dell'esercito francese di Napoleone (1796) ottenne l'indipendenza da Venezia e fu annessa alla Repubblica Cisalpina. Capoluogo del dipartimento del Serio nel periodo francese, fu annessa al regno Lombardo-Veneto nel 1815 e partecipò attivamente all'insurrezione del 1848 per l'indipendenza nazionale, nonché, in particolare, alla spedizione dei Mille. • Arte - La città Alta costituisce la parte più ricca dal punto di vista artistico e in particolare Piazza Vecchia e Piazza del Duomo ospitano i principali monumenti. La chiesa di S. Maria Maggiore risale al 1137, allorché venne avviata la sua costruzione sui resti di una preesistente basilica dell'VIII sec. È in stile romanico lombardo, decorata e progettata da Giovanni Antonio Amadeo. Accanto a questa chiesa venne costruita nella seconda metà del Quattrocento la Cappella Colleoni. Voluta da Bartolomeo Colleoni come mausoleo personale, fu realizzata da G.A. Amodeo secondo i dettami rinascimentali. Il periodo veneziano coincide anche con quello di maggiore splendore artistico, durante il quale molti edifici preesistenti sia pubblici che privati vennero abbelliti o rimodernati con l'intervento di famosi artisti quali il Bramante, il Lotto, il Licinio. Degna di menzione è anche l'Accademia Carrara. Voluta con lascito testamentario dal conte Giacomo Carrara (1796), divenne via via, grazie a successivi contributi, una tra le più importanti raccolte di arte italiana. La definitiva sistemazione nella sede attuale risale al 1810. Oltre a comprendere varie e pregiate opere d'arte, la raccolta traccia in particolare la storia della pittura lombarda, specialmente bergamasca, e veneta. La città Bassa fu completamente rinnovata da Marcello Piacentini (1923-31), il quale collegò molti degli edifici principali del centro mediante una serie di portici in stile neorinascimentale.
Tour virtuale della città

Provincia di B. (2.759 kmq; 920.236 ab.): è compresa tra il settore centrale delle Prealpi Lombarde e parte della Pianura Padana. L'economia è essenzialmente agricola (coltivazione di cereali, frutta, patate e vino); molto diffusa è la coltivazione del baco da seta. Sviluppata è anche l'industria (tessile, siderurgica, elettrica, alimentare, cementifera). Nelle zone montuose, l'economia è basata sull'allevamento del bestiame (bovini e ovini) e sulla produzione di prodotti caseari. Turismo invernale e estivo.
Bergamo: veduta della città alta