Per i Greci e per i Romani, chiunque non appartenesse alla loro stirpe e
civiltà. ║ Appartenente a un Paese considerato arretrato o
incivile, specialmente rispetto al mondo e alla civiltà occidentale.
║ Al plurale, popoli di diversa stirpe che invasero e occuparono i
territori dell'Impero Romano. ║ Relativo ai
b., con implicita
valutazione spregiativa. ║ Per estens. - Barbarico, rozzo, privo di gusto.
• St. - Presso i Greci,
b. era chiunque parlasse una lingua
incomprensibile; con questo valore il termine è attestato nel libro II
dell'
Iliade (VIII-VII sec. a.C.), utilizzato con riferimento ai Cari.
Inizialmente il termine non aveva una connotazione negativa; dopo le guerre
persiane (490-479 a.C.) però, la differenza tra greco e
b. venne
sentita soprattutto come di natura politica e alla parola venne associato un
sentimento di disprezzo. Per i Romani,
b. erano tutti i popoli stanziati
fuori dei confini dell'Impero, estranei alla civiltà greco-romana.
Più tardi, si distinsero i
b. alienigeni, stabiliti in territorio
non romano, dai
b. dediticii o
foederati, stanziati entro i
confini dell'Impero; a questi ultimi venivano riconosciuti diritti propri dei
provinciali.