Giocattolo riproducente la figura umana, di materiale vario. ║ Per estens.
- Il manichino di cartone o di legno usato dai sarti. ║ Fig. - Donna bella
ma leziosa, priva di espressione. • Encicl. - La sua presenza, forse
inizialmente legata a pratiche magico-religiose, è testimoniata in ogni
tipo di cultura e civiltà da ritrovamenti archeologici e citazioni
letterarie. Dalle antiche civiltà mediterranee (egizia, minoica, greca,
etrusca) sono giunte fino a noi
b. in argilla, avorio, legno, osso, non
di rado con arti snodati e capelli intrecciati; il loro viso e le mani sagomati
con una certa cura. Il Louvre custodisce una
b. greca in terracotta con
gambe e braccia articolate in apposite sporgenze del tronco; mentre nel Museo
nazionale romano è conservata una
b. snodata del II sec. d.C.,
rinvenuta nella tomba della vestale Cossinia. Testi del IX sec. parlano di
simulacra de pannis,
b. medievali in stoffa. Più che di
giocattoli, le
b. principesche del Rinascimento danno l'impressione, coi
loro bellissimi costumi, di manichini abbigliati; e si sa che da parte di Enrico
IV di Francia venne mandata alla sua promessa sposa Maria de Medici una stupenda
b. abbigliata secondo l'ultima moda di corte. Effettivamente, fino a
tutto il Settecento sarte e modiste si avvalsero largamente delle
b.
proprio come di manichini pubblicitari, per reclamizzare i modelli di loro
invenzione presso una scelta clientela. Nel tardo Seicento fecero la loro
comparsa i primi esemplari in legno con occhi di vetro; ma solo nel 1826 venne
prodotta la prima
b. a occhi mobili, capace cioè di aprirli e
chiuderli. Da tempo ormai artigiani specializzati producevano damine e
contadinelle miniaturizzate, con viso e mani modellati in cera (colata in
stampi), se non addirittura in porcellana smaltata o in biscuit, finemente
dipinti. Spesso i capelli venivano cuciti al capo (solitamente in cartapesta);
ma non mancavano tipi di
b. assai più economici, ad esempio
b. da ritagliare nel cartone e corredate con abiti di ricambio, anch'essi
di cartone. Protette da brevetto erano, nel secolo scorso, le
b. stampate
a vivaci colori su stoffa di cotone: bisognava ritagliarle, poi cucirle, infine
imbottirle. Vennero intanto messi a punto nuovi meccanismi di movimento, e lo
stesso Edison non disdegnò di applicare il suo ingegno a questo campo
fanciullesco, brevettando (1878) un dispositivo per
b. parlanti che
soppiantò quello del francese Maëlzel (1824). Nel XX sec. le
b. sono diventate un oggetto insostituibile del gioco infantile e lo
sviluppo del mercato le ha portate a riprodurre sempre più fedelmente
un'immagine infantile assai verosimile, utilizzando per produrle materiali quali
gomma o particolari materie plastiche facilmente stampabili e dotando le
b. di meccanismi in grado di simulare gesti o suoni tipici dei bambini
reali e di abiti e accessori che riproducono fedelmente quelli veri. Un altro
filone di evoluzione delle
b. è quello iniziato con la
Barbie, la piccola
b. in plastica dura inventata negli Stati Uniti
negli anni Cinquanta, che riproduce in scala ridotta (circa 30 cm di altezza) le
misure perfette di una fotomodella. Ne sono stati creati diversi modelli nel
corso degli anni, sempre corredati di abiti e accessori assai curati e
riproducenti i modelli all'ultima moda.