Pianista e compositore italiano. Figlio di musicisti (suo
padre suonava il clarinetto e la madre il piano), diede il suo primo saggio
pubblico a Trieste nel 1873, quando ancora non aveva compiuto i 9 anni di
età. Due anni dopo diede un concerto a Vienna, suonando in presenza di
Liszt. Trascorse con la famiglia alcuni anni a Graz e a Klagenfurt; quando i
genitori tornarono in Italia, si diplomò in composizione all'Accademia
Filarmonica di Bologna (1882). Perfezionatosi a Lipsia, ottenne nel 1889 la
cattedra di Pianoforte al Conservatorio di Helsinki e l'anno seguente
trionfò nel concorso Rubinstein. Insegnò per un certo tempo a
Mosca e poi a Boston, per stabilirsi infine, nel 1894, a Berlino: lì
rimase fino allo scoppio della prima guerra mondiale. La sua carriera di
concertista si svolgeva intanto trionfalmente sia in Europa che in America,
ovunque scatenando entusiasmi per il suo virtuosismo. Come compositore,
B. andò sempre più liberandosi dalle influenze del
romanticismo tedesco, fino a conseguire e a teorizzare, in acuti scritti di
estetica, soluzioni moderne destinate ad avere un peso determinante sul
Novecento musicale, che viveva allora la crisi del sistema tonale. La svolta
decisiva del suo stile musicale coincise press'a poco col suo ritorno in Italia
(1913) alla direzione del Liceo musicale di Bologna, dove però non rimase
a lungo. Ritornato a Berlino, vi venne dolorosamente colpito dallo scoppio della
guerra, tanto più che egli si sentiva, pur italiano di nascita, tedesco
di cultura e di formazione artistica. Così nel 1915 si ritirò a
Zurigo, ove visse fino al 1920. Nel 1920 era di ritorno nella sua Berlino, ove
fino alla morte insegnò all'Accademia delle Arti. Tra le principali
composizioni orchestrali di
B. ricordiamo i
concerti per violino
op. 35 (1896) e per pianoforte, coro maschile e orchestra (1904),
Rondò arlecchinesco (1915),
Tanzwalzer (1920). Fra la
musica da camera ricordiamo due
quartetti (1881 e 1889). Copiosa
naturalmente la musica pianistica; vi emergono: la
Fantasia contrappuntistica
e fuga (1910); le
Sonatine, prima (1910) e seconda (1912); la
Sonatina ad usum infantis (1916); la
Sonatina in die Nativitatis
Christi (1917); la
Toccata e la
Sonatina super Carmen,
entrambe del 1921. Quanto al teatro, il
B. vi si accostò assai
tardi (1912) con
La sposa sorteggiata, commedia fantastico-musicale in
tre atti, tratta da un racconto di Hoffmann. Seguirono nel 1917 la giocosa
Turandot e il sarcastico
Arlecchino; incompiuto rimase il
grandioso
Dottor Faust, tentativo di sintesi suprema tra lo spirito del
romanticismo tedesco e la serenità dello stile musicale italiano. Va
detto infine che
B. curò l'edizione delle opere clavicembalistiche
di Bach, del quale trascrisse magistralmente per pianoforte non poche
composizioni organistiche. Tra i suoi scritti teorici merita particolare
attenzione il
Saggio di una nuova estetica della musica, comparso nel
1906 (Empoli 1866 - Berlino 1924).