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Burbero benefico, Il.

Traduzione italiana della commedia in tre atti di Carlo Goldoni (Le bourru bienfaisant), rappresentata la prima volta nel 1772. L'intreccio è lineare e semplice e serve da pretesto a sviluppare il carattere del personaggio principale: Valerio e Angelica si amano, ma non trovano il coraggio di confessare il loro amore a Geronte, zio di Angelica, il burbero benefico che intimidisce tutti con l'estrosa durezza dei suoi modi. Costui, ritenendo d'interpretare la volontà di Angelica, ne promette la mano al suo amico Dorval; di qui nascono le ansie, i timori, le trepide angosce dei due giovani, che però finiranno col realizzare il loro sogno d'amore. Stupendamente descritto è il personaggio di Geronte, in cui una pietosa umanità e un cuore ingenuo e sollecito del bene altrui sono continuamente traditi dall'aspetto arcigno e astioso. Rousseau, nell'ascoltare questa commedia, credette di riconoscersi nel protagonista e si adirò con Goldoni.