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Burattino.

(dal latino burra: lana grezza con la quale venivano originariamente costruiti i fantocci). Fantoccio di stoffa, costituito da una testa e da due mani (generalmente in legno, oppure anche di stoffa o cartapesta). Il b. indossa una specie di cappa che il burattinaio, nascosto al pubblico, indossa come un guanto e con il dito indice fa muovere la testa, mentre con il pollice e il dito medio manovra le mani del fantoccio. A differenza della marionetta, che possiede un corpo completo e viene mossa dall'alto per mezzo di fili, il b. è messo in movimento dal basso e sporge soltanto a metà busto dall'apertura della "baracca", cioè il casotto di legno all'interno del quale agisce il burattinaio. Lo spettacolo dei b. rappresenta generalmente una forma di teatro popolare dalle origini molto antiche e di carattere itinerante, grazie all'assenza di ostacoli durante il trasporto del materiale da una località all'altra. Con il nome di b. si indicava un tempo il secondo zanni della commedia dell'arte, che rappresentava la tipologia del servo sciocco e brontolone; successivamente, nel Seicento, passò poi a significare il pupo azionato dalle mani. Si calcola che verso il 1880 i teatri di b. girovaghi fossero ancora più di 400; poi fatalmente si ridussero di numero a causa dell'avvento della civiltà contemporanea di tipo consumistico: i b. infatti hanno bisogno, per il loro successo, di un humus contadino; non per niente costituivano l'attrazione massima delle fiere paesane, ora in via di totale estinzione. Celebri, tra i burattinai, i nostri Campogalliani, Cuccoli, Battaglia, Zane, che hanno fatto scuola anche presso i Paesi slavi, che sono ora pressoché gli unici a conservare le antiche tradizioni: ne fa fede l'attività del burattinaio e marionettista sovietico Obratzcov. Quanto ai b., i più noti sono il piemontese Gianduja, il bergamasco Gioppino, il romano Rugantino, il siciliano Virticchiu, il napoletano Pulcinella, emigrato in Francia col nome di Polichinelle, in Inghilterra con quello di Punch e in Russia come Petruska. • Pedag. - Inteso come gioco per i bambini, lo spettacolo dei b. ha una grande importanza dal punto di vista educativo: infatti questo tipo di gioco richiede un'attività recitativa che è indispensabile allo sviluppo del bambino, in quanto presuppone che vengano utilizzati il linguaggio parlato, il linguaggio mimico, il comportamento.