Sindacalista italiano. Nato da famiglia proletaria,
entrò assai giovane a lavorare come operaio alla Marelli. Divenne quindi
organizzatore sindacale e, a partire dal 1911, segretario della FIOM. Dopo la
prima guerra mondiale fu uno dei principali dirigenti delle battaglie sindacali
per il riconoscimento delle commissioni interne e per le otto ore di lavoro. Nel
1920 fu uno tra i maggiori artefici dell'occupazione delle fabbriche. Venne
eletto poi deputato al Parlamento e fu in più occasioni segretario
generale della CGIL. Fu più volte vittima di attentati e aggressioni
fasciste che, nel 1926, lo costrinsero a emigrare in Francia. Non accettò
l'autoscioglimento proclamato in Italia dai dirigenti sindacali
socialdemocratici e si batté durante il ventennio per mantenere in vita
un minimo di organizzazione sindacale. Nel 1942, rientrato in Italia, venne
arrestato dai Tedeschi e consegnato al governo di Mussolini che lo
confinò a Montefalco. Dopo il 25 luglio 1943 divenne membro dell'apparato
governativo come commissario per i sindacati. Dopo l'armistizio si diede alla
lotta clandestina. Arrestato dai Tedeschi venne fucilato il 3 aprile 1944
(Pontelagoscuro, Ferrara 1881 - La Storta, Roma 1944).