Uomo politico algerino. Il 19 giugno del 1965, mettendo in
atto un colpo di Stato, portò alla destituzione di Ben Bella, da lui
giudicato inetto e dissipatore, e lo fece chiudere in prigionia. Figlio di un
ricco agricoltore,
B. frequentò le scuole medie e superiori e
conseguì la laurea a Orano. Nel 1954 si impose sulla scena pubblica
quando effettuò uno sbarco nei pressi di Orano, affiancato da pochi
uomini, e diede inizio a una lotta contro i Francesi. Successivamente si impose
come prestigioso capo militare, in occasione della costituzione della quinta
Wilaya, sorta in territorio tunisino, che rappresentò il fulcro
essenziale del futuro esercito algerino.
B. mise in luce la propria
abilità tattica anche in qualità di capo del Governo: infatti,
mentre ricopriva questa carica, dapprima volle come collaboratori i
rappresentanti della sinistra, e successivamente inaugurò i suoi viaggi
ufficiali all'estero con una visita al Cremlino. Nel 1967 ci fu un tentativo di
congiura nei suoi confronti messo in atto dai seguaci di Ben Bella, che
contavano anche sull'appoggio di elementi dell'estrema destra, ma tale sommossa
fu prontamente neutralizzata grazie al rapido intervento del servizio segreto.
B. riuscì poi a consolidare la propria posizione dimostrandosi il
più intransigente capo arabo contro Israele, durante le tensioni sempre
crescenti in medio Oriente.
B. ottenne dai Russi aiuti in armi e mezzi,
grazie alla posizione da lui assunta, volti a risolvere i problemi più
urgenti della giovane Repubblica algerina, quali ad esempio la crisi
economico-finanziaria e l'analfabetismo. Nel 1975 si cimentò in un
conflitto diretto con il Marocco per il possesso del Sahara occidentale, ma ne
uscì sconfitto. Nel 1976 gli fu riconfermata la presidenza ma fu
costretto a ritirarsi dalla scena politica dopo breve tempo, ormai minato da un
male incurabile (Guelma, Costantina 1927 - Algeri 1978).