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Bruxelles.

Capitale (133.800 ab.) del Belgio e capoluogo della provincia di Brabante. Sorge sulla Senna ed è collegata al Mare del Nord direttamente grazie a un canale marittimo che attraversa la Senna, il Rupel e la Schelda. La città ufficialmente è bilingue, dal momento che rientra in una provincia fiamminga. • Econ. - È centro di un'intensa attività economica. Di particolare importanza è l'industria tessile e dei merletti (derivata con adattamenti moderni dalle tradizionali attività artigianali) e l'industria alimentare. La città è inoltre un centro commerciale di notevole traffico, grazie alla rete di comunicazioni ferroviarie, stradali, aeree e marittime che ad essa fanno capo. Il continuo sviluppo industriale e commerciale ha attratto nella sfera economica della città vari sobborghi, che con essa formano ora una estesa conurbazione. • St. - Risale alla fine del VII sec. la presenza di una città nota con il nome di B., ma solo più tardi, nel corso del IX sec., si ebbe la costituzione del nucleo originario della città, e cioè quando il castello comitale che si trovava sulla collina di Santa Gudula e il borgo originari furono fatti cingere da bastioni fortificati dai conti di Lovanio e successivamente dai duchi di Brabante. Presto B. assunse il ruolo di nodo commerciale di notevole importanza lungo la rotta Bruges-Colonia, strettamente legata da vincoli affaristici alle fiere della Champagne. Nel corso del XIII sec. iniziò intanto il declino dell'industria dei drappi, causata dal sopravvento di quella di lini e arazzi. Quest'ultima manifattura riuscì infatti a imporre facilmente, in Italia, i panni inglesi, più economici rispetto ai drappi dei Paesi Bassi; inoltre il forte sviluppo dell'industria laniera locale contribuì anch'esso a frenare l'importazione dei drappi. La crisi che colpì questo settore fu quindi talmente forte che, a partire dal 1380, numerosi , artigiani di B. cercarono sbocchi lavorativi addirittura a Firenze. Intanto, grazie alla prosperità del traffico commerciale, si venne costituendo una classe sociale molto ricca e potente, raggruppata in famiglie o lignaggi, che aveva ottenuto la facoltà, per la città, di amministrarsi in piena autonomia e di avere privilegi commerciali. I lignaggi, che erano riuniti in una gilda, si opposero al fatto di spartire con la classe operaia il potere politico. In seguito a una sommossa, nel 1303 la classe operaia riuscì però a far parte della gilda. Tre anni dopo, nel 1306, Enrico I duca di Brabante ristabilì l'ordine restituendo l'amministrazione politica ai patrizi, i quali si preoccuparono soprattutto della fabbricazione e della vendita delle stoffe e di stabilire i salari. La crisi dei panni del Brabante, nel corso del XIV sec., portò a una disunione della gilda e a un decadimento della classe patrizia. Nel 1390 gli operai ottennero il diritto di unirsi in corporazioni. Nel 1421 vennero definiti i poteri del patriziato e delle corporazioni tramite una Costituzione municipale. Presto le corporazioni dimostrarono però la propria incapacità politica e il patriziato, che ormai costituiva una classe chiusa, divenne una oligarchia, alla quale, nel 1532, Carlo V sottrasse addirittura gli ultimi privilegi politici. Intanto, già dal XIII sec., B. era diventata una grande città: erano state costruite nuove mura, più lunghe delle precedenti. All'architetto Jacques Van Thienen fu commissionata, all'inizio del XV sec., la costruzione del palazzo civico. B. venne scelta come residenza preferita dai duchi di Brabante, che all'inizio del XV sec. vi stabilirono una corte dei conti e un tribunale permanente. La città fu inoltre uno dei fulcri di diffusione dell'eresia dei begardi e delle concezioni religiose di Van Ruusbroec. Verso la fine del XIV sec., Gilles Cantor vi fondò una setta eretica, nota con il nome di "Homines intelligentiae". Alla fine del XV sec., il Brabante venne annesso agli altri possedimenti di Filippo il Buono, duca di Borgogna e da allora B. fu considerata la capitale dei Paesi Bassi. Nel 1489 scoppiò una pestilenza che mieté 15.000 vittime, ma nonostante questo fatto la città, che intanto era diventata, nel corso del XVI sec., il cuore dell'Impero di Carlo V, rimase sede di una corte estremamente ricca e sfarzosa, all'interno della quale regnarono Margherita d'Austria, Maria d'Ungheria, Margherita di Parma. Nel 1555, di fronte agli Stati Generali, Carlo V abdicò come sovrano dei Paesi borgognoni e successivamente, nel 1556, come re di Spagna. Filippo II, figlio di Carlo V, si staccò dal regime di estrema tolleranza che era stato instaurato dai duchi di Brabante e poi da Margherita d'Austria; strenuo difensore dell'ortodossia cattolica, fece istituire dal duca di Alba il "tribunale dei Torbidi" o "tribunale del sangue" per perseguire gli eretici. I conti d'Egmont e di Horn vennero fatti decapitare sulla piazza di Sablon nel 1568. Guglielmo d'Orange, evitata la cattura, si pose alla guida del movimento popolare cercando di opporsi a Giovanni d'Austria, nuovo governatore dei Paesi Bassi, che poté entrare a B. soltanto nel gennaio del 1578, con l'appoggio delle milizie di Alessandro Farnese. Quest'ultimo, che nell'ottobre di quello stesso anno successe nel governo a Giovanni, fu in grado di mantenere B. e le province meridionali per la Spagna. Soltanto sotto il governo dell'infanta Isabella e del suo sposo Alberto (1599-1633) B. riuscì a ritrovare un periodo di pace temporanea. Nel 1695 la città fu bombardata dal maresciallo di Villeroi durante la guerra di Augusta; dopo il trattato di Utrecht (1713) passò dalla sovranità della Spagna a quella dell'Austria. Nel novembre del 1789, dopo la notizia della rivoluzione di Parigi, si assistette a una sommossa, ad opera dei cittadini che mal tolleravano il regime di accentramento burocratico degli Asburgo, che si concluse con la proclamazione di indipendenza degli "Stati belgi uniti". Nel 1790 B. venne rioccupata dagli Austriaci e poi conquistata da Dumouriez, nel novembre del 1792. La città fu evacuata nel marzo del 1793 dai Francesi, che la rioccuparono in via definitiva nel giugno del 1794, dopo la vittoria di Fleurus. Nel 1815 B. fu annessa nel regno dei Paesi Bassi e, insieme all'Aia, fu la residenza del sovrano. Il 23 giugno 1830 B. diventò la capitale del regno indipendente del Belgio, in seguito a un moto insurrezionale scoppiato dopo la Rivoluzione parigina di Luglio. Il 21 luglio 1831, il re Leopoldo I si insediò nella città. Durante la prima guerra mondiale, B. venne occupata dai Tedeschi dal 20 agosto 1914 al 18 novembre 1918 e dal 17 maggio 1940 al 3 settembre 1944 durante il secondo conflitto. • Arte - La città è costituita da una parte bassa, che è la zona industriale e commerciale, e da una parte alta, che è la zona residenziale e la sede degli uffici pubblici; fra la parte alta e quella bassa sono presenti quartieri commerciali e bancari. La costruzione di bei quartieri nella città alta risale al XVIII sec. e sempre in questo periodo, nel 1868, fu aperto un viale nella zona bassa che tagliava interamente la città da Nord a Sud. Nel 1921 i comuni periferici vennero inglobati nella giurisdizione amministrativa della città, le cui dimensioni aumentarono quindi notevolmente. B. conserva costruzioni in stile brabantino, fiammingo e barocco. La Grande-Place raccoglie i monumenti civili più importanti della città. Il municipio, che è affiancato dagli edifici delle corporazioni risalenti al XVII sec., è un esempio di arte gotica brabantina (1402-1454). La piazza reale e le vicine piazze su cui sorgono la Biblioteca reale, il Museo d'arte moderna, il palazzo delle Accademie e il parco, costituiscono un insieme neoclassico molto efficace. Da ricordare, la collegiata dei Saint-Michel-et-Gudule (secc. XIII-XV), la chiesa di Notre-Dame-de-la-Chapelle (secc. XII-XV), la chiesa di Notre-Dame-des-Victoires (XV sec.), la chiesa di Saint-Jean-Baptiste-au-Béguinage (XVII sec.).
Bruxelles: l'Atomium