Uomo politico romano. Figlio di una sorella di Catone
d'Utica, si schierò con Pompeo contro Cesare a Farsalo. Riconciliatosi in
seguito con il dittatore, ottenne da questo il governo della Gallia Cisalpina
(47-45 a.C.). Deluso dalla politica cesariana, divenne sostenitore della
restaurazione della Repubblica e partecipò con Cassio alla congiura del
15 marzo 44. Morto Cesare, tentò di trascinare il popolo con la sua
oratoria, ma non fu ascoltato e dovette fuggire da Roma, colpito dalla legge
Pedia contro gli uccisori del dittatore. Insieme a Cassio tentò di
organizzare nuove forze da contrapporre a quelle di Ottaviano e Marco Antonio,
ma a Filippi, nel 42, dopo la morte di Cassio, fu sconfitto e si uccise. Ebbe
scambi epistolari con Cicerone e fu egli stesso scrittore di filosofia; tuttavia
dai pochi frammenti delle sue opere che ci sono rimasti è difficile
ricostruire con precisione il suo pensiero politico (Roma 85 - Filippi 42
a.C.)