(in fiammingo
Brugge). Città (115.500 ab.) del
Belgio nord-occidentale, 90 km a Nord-Ovest di Bruxelles. È capoluogo
della provincia della Fiandra Occidentale e dista una quindicina di chilometri
dal Mare del Nord: in epoca medievale l'accesso aveva luogo attraverso
l'estuario dello Zwyn, mentre nel 1895 fu costruita una rete di canali
navigabili che collegava la città all'avamporto di Zeebrugge, sul Mare
del Nord. La città nuova, orientata verso la costa, è sede di
numerose industrie (metallurgiche, chimiche, alimentari) oltre a quelle
tradizionali della tessitura e della lavorazione dei merletti.
• St. - Sembra che le origini di
B. siano
da far risalire al VII sec. Sul sito dell'attuale città, in fondo
all'estuario dello Zwyn, era presente, alla fine del IX sec., un castello
fortificato che era stato prescelto dal conte di Fiandra Baldovino I (866-879)
come residenza. Nel corso del X sec. fece la sua comparsa ai piedi del castello
un agglomerato costituito da case di mercanti. Due secoli dopo, e cioè
già all'inizio del XII sec.,
B. era una città fortificata
nata dall'unione di questi due blocchi originari (il castello e l'agglomerato
urbano). In breve tempo, grazie alla posizione estremamente favorevole di fronte
all'estuario del Tamigi,
B. fu in grado di avviare legami commerciali con
l'Inghilterra e divenne il porto più prospero dell'Europa
nord-occidentale. Nel 1150, quando ormai era fiorente il traffico di grosse navi
mercantili, furono costruite a Damme, all'inizio dello Zwyn, delle chiuse dotate
di un sistema a doppie porte, per consentire alle navi con un pescaggio non
superiore ai sei piedi di avere libero accesso a
B.; qui le navi venivano
scaricate tramite gru, mentre a Damme venivano fatte sostare le navi di maggiore
pescaggio. Sempre da
B. passavano inoltre grandi traffici commerciali che
legavano le Fiandre all'Italia e le rotte dirette verso il Mar Baltico e il Mare
del Nord. Nel XII sec. i mercanti portarono alla costituzione di una federazione
di gilde cittadine, l'Hansa di
B., meglio conosciuta come Hansa di
Londra, che fino al XIII sec. restò sotto la guida diretta della
città fiamminga. Intanto, verso la metà del secolo, l'Hansa
tedesca istituì a
B. una rinomata colonia commerciale che fece
della città un fiorente fulcro di scambi a livello internazionale: qui
infatti giungevano il grano baltico, l'ambra prussiana, la birra da Brema e da
Amburgo, il legname e il merluzzo dalla Norvegia, le pellicce da Novgorod. I
prodotti locali, la merce francese, mediterranea e orientale costituivano i
generi di scambio acquistati dalle città dell'Hansa. Grazie al
progressivo intensificarsi dei traffici commerciali marittimi, che arrivarono
via via a sostituire addirittura quelli via terra, vennero incrementati anche i
rapporti tra Italia e Fiandra, che erano sotto il totale controllo dei mercanti
italiani, in prevalenza genovesi e veneziani. Nonostante il fatto che
B.
avesse impostato la propria prosperità su basi piuttosto solide, essa era
destinata a cadere nel momento in cui Inglesi, Anseatici o Italiani decidessero
di trasferire i loro empori in una città rivale.
B. riuscì
comunque ad avere la meglio sulla concorrenza a volte con atti di forza (come
nel caso dell'annessione di Sluis, avvenuta nel 1323) oppure con atti
diplomatici, appoggiandosi al sostegno dei duchi di Borgogna. Intanto la
città cominciò ad affiancare allo sviluppo delle attività
commerciali anche quelle finanziarie: i borghesi si occuparono direttamente
delle operazioni di cambio e dal XV sec. in avanti il cambio manuale, allora in
vigore, venne soppiantato dai sistemi italiani, costituiti dalla
contabilità a partita doppia, dall'uso della lettera di cambio, dalle
girate di tipo bancario. Tutte le altre modalità di traffico monetario
erano completamente controllate dagli Italiani, di cui buona parte lavoravano in
piena autonomia al servizio dei principi dei Paesi Bassi, occupandosi
dell'emissione della moneta e controllando la sua circolazione. Altri Italiani
invece erano agenti all'interno di compagnie finanziarie italiane che avevano
succursali a
B. e proprio in queste sedi venivano svolti i movimenti di
capitale tra i paesi nordici e quelli meridionali.
B. acquisì in
questo periodo una fama a livello internazionale come capitale bancaria, fama
testimoniata dal fatto che venne chiamata "Borsa". All'interno di
B. si
era intanto andata costituendo anche una nuova classe operaia, che vedeva tra i
tessitori i suoi membri più attivi e numerosi. Il fatto che questi operai
si ritenessero mal pagati creò una situazione di malessere interno che
portò a rompere il delicato equilibrio sociale. Guido di Dampierre, conte
di Fiandra, appoggiava senza esporsi troppo la classe operaia e quindi i patrizi
richiesero l'appoggio di Filippo il Bello re di Francia, il quale occupò
B. e le impose come governatore Jacques de Chatillon. Questi,
però, per la sua incapacità personale, causò una sommossa
tra gli operai e si arrivò a un massacro, il 17 maggio 1302: in questa
strage, nota sotto il nome di "Matines de
B.", vennero trucidati i
cavalieri francesi. Due mesi dopo, l'11 luglio 1302, le truppe reali vennero
sconfitte a Courtai e il potere passò nelle mani degli artigiani, che lo
mantennero per quarant'anni. Dopo l'accordo fra il conte di Fiandra e il re di
Francia,
B. cercò accordi con l'Inghilterra e riuscì a
mantenere la propria autonomia fino al 1384 come Repubblica mercantile. Dalla
metà del XIV sec. alla metà del secolo successivo,
B.
conobbe un periodo di enorme prosperità, nonostante i tentativi di
sottomissione da parte di Gand, città allora con un potere crescente, e
nonostante il fatto che malesseri interni travagliassero la città. Questo
benessere non subì contraccolpi neppure con il passaggio della contea di
Fiandra sotto Filippo l'Ardito, duca di Borgogna, nel 1384. Quando, con
l'insabbiamento dello Zwyn, venne meno un accesso diretto al Mare del Nord per
la città e la città stessa fu soppiantata dalla concorrenza di
Anversa,
B. perse parte della sua fortuna. Inoltre, i contrasti che
scoppiarono tra
B. e Massimiliano d'Austria sfociarono nell'azione
vendicativa, da parte dell'imperatore, con la quale si ordinava ai mercanti
stranieri di stabilirsi ad Anversa. Questa situazione di declino fu inoltre
peggiorata dalle guerre di religione che ebbero il loro corso nel XVI sec. Nei
secc. XIV e XV la città fu particolarmente rinomata per la sua produzione
di arazzi che, seguendo la moda imposta da Bruxelles, la portò a
conquistarsi una grande fetta di mercato. Nel XVII sec. ebbe inizio invece la
produzione di trina, che veniva realizzata utilizzando esclusivamente filo di
lino. Essa derivava dalla trina di Bruxelles e si otteneva tramite applicazione:
i motivi floreali decorativi, che si realizzavano sul tombolo con i fuselli,
venivano applicati ad ago sul fondo. Questa produzione, che malgrado la
ricchezza del decoro si manteneva leggera e morbida, veniva usata per decorare
biancheria, abiti e indumenti liturgici. Nel corso del XV sec.
B. vide
fiorire una civiltà pittorica di estrema importanza. Infatti la ricchezza
della città e il fatto di essere governata da una corte estremamente
raffinata portarono alla presenza di un vasto fenomeno di mecenatismo a opera di
duchi, aristocratici, clero e ricchi borghesi. Nella prima metà del XV
sec., e più esattamente dal 1430 al 1441, operò alla corte di
Filippo il Buono B. Jan van Eyck, che avviò una scuola pittorica
caratterizzata da una prospettiva estremamente rigorosa e da una notevole
attenzione rivolta ai particolari descritti in modo miniaturistico. Tutta la
produzione artistica contemporanea risentì in forte misura dell'influenza
di Eyck, il cui diretto continuatore è da considerarsi, almeno per quanto
riguarda le prime opere, Petrus Christus, che fu attivo dal 1444 al 1473.
L'artista arrivò a portare il soggetto religioso a un livello di genere
artistico, prerogativa che caratterizzerà l'arte fiamminga. Gérard
David, che operò all'inizio del XVI sec., è da considerarsi
l'artista con il quale si chiude il periodo d'oro della pittura di
B.
Dopo David, che aveva saputo riunire in sé l'influenza ancora vitale
degli artisti che lo avevano preceduto e quella del Rinascimento italiano, il
fulcro dell'arte si concentrò ad Anversa.
• Arte - Il fascino dell'antico centro, il
meglio conservato del Belgio e tra i più prestigiosi, è dovuto
alla rete di canali sormontati da ponti e dalla presenza di ricche costruzioni
borghesi medievali che presentano cuspidi merlate. La pianta della città,
ovoidale, è tipicamente medievale e conserva, della cinta muraria
risalente al 1326, le quattro porte (Gand, Ostenda, Maréchale e
S.te-Croix); inoltre i numerosi edifici, le torri e le cattedrali le
conferiscono un aspetto rinascimentale. La Grande Place costituisce il centro
della città ed è la tipica piazza del mercato fiamminga. La
più antica cattedrale gotica della regione è quella di San
Salvatore, in laterizio, con alcune parti della torre che risalgono all'inizio
del XIII sec. Nella piazza dell'antico castello si trova la cappella del Santo
Sangue, con la cripta inferiore, romanica, del 1131 e quella superiore, gotica,
del XV sec. Il palazzo di giustizia, che fu ricostruito nel 1722-1727, ha la
facciata posteriore che è originaria e risale agli inizi del XVI sec. La
cattedrale del St.-Sauveur rappresenta il più antico esempio di chiesa
gotica in mattoni del Belgio: venne iniziata infatti nel 1182 e fu terminata nel
XIV sec. L'ospedale di San Giovanni, fondato nel 1188, fu portato a termine nel
XV sec. Assai suggestivo è il Minnewater, piccolo laghetto al centro del
Beghinaggio, il cui nome significa "Lago d'amore". Nel museo comunale sono
conservate opere dei primitivi fiamminghi (Van Eyck, Van der Goes, Memling, G.
David, ecc.). Degni d'interesse sono anche il museo dell'Ospedale San Giovanni,
il museo del Santo Sangue, il piccolo museo delle Halles, la collezione del
Palazzo Gonthuse, il museo diocesano e il museo di stampe del palazzo di
Arents.
Scorcio di Bruges